/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La versione di Orban: "Non lascio l'Ue, voglio cambiarla"

La versione di Orban: "Non lascio l'Ue, voglio cambiarla"

"Se vince Trump apro champagne". Domani il premier ungherese in aula

Strasburgo, 09 ottobre 2024, 14:00

Michele Esposito

ANSACheck
La versione di Orban: "Non lascio l 'Ue, voglio cambiarla" © ANSA/AFP

La versione di Orban: "Non lascio l 'Ue, voglio cambiarla" © ANSA/AFP

STRASBURGO - Due ore per raccontare la sua versione prima del ring della Plenaria, per mostrare la faccia dialogante del sovranismo europeo e candidarsi a leader del popolo europeo contro "élite che difende lo status quo". Viktor Orban ha scelto di anticipare di 24 ore l'intervento che, in occasione della presidenza di turno ungherese, è chiamato a svolgere all'Eurocamera. In una conferenza stampa fiume, segnata da una protesta solitaria subito sopita dagli agenti della scorta, Orban ha elencato le sue priorità dribblando abilmente gli attriti che, in quasi ogni settore della politica europea, ha creato finora Budapest. Il blitz di Orban appare essere parte di una vera e propria offensiva messa in campo dai Patrioti.

Prima con il ricorso alla Corte di Giustizia Ue contro il cordone sanitario, poi con la foto di Pontida, infine con l'arrivo dell'ungherese a Strasburgo. Il Ppe, in vista di un dibattito che si preannuncia infuocato, ha già in mente una strategia: attaccare il premier ungherese perché la sua presidenza ha fallito e non focalizzarsi solo sul nodo dello Stato di diritto. "Orban è una minaccia per l'Ue, ha reso l'Ungheria il Paese più corrotto d'Europa e lavora per gli interessi di russi e cinesi", è stato l'attacco sferrato dai Socialisti. In Aula il rischio bagarre è dietro l'angolo. Orban stesso lo ha ammesso, motivando così l'incontro con i giornalisti europei. E rispondendo, punto per punto, a chi gli faceva notare le tante contraddizioni del suo rapporto con l'Ue. Competitività, hotspot per i migranti esterni all'Ue, una maggior protezione degli agricoltori e un allargamento effettivo ai Balcani Occidentali, con l'inclusione della Serbia: Orban ha elencato le priorità della presidenza ungherese strizzando l'occhio a Mario Draghi ("concordo al 100% con la sua diagnosi") e assicurando che né lui né i Patrioti vogliono uscire dall'Unione.

"Vogliamo cambiare l'Europa, non distruggerla", ha sottolineato il capo del governo magiaro attaccando i partiti europeisti tradizionali. "L'elite fatta dal centrosinistra, dai liberali e dal centrodestra deve decidere se continuare a difendere lo status quo o accettare il cambiamento", ha scandito. Sulla guerra in Ucraina al premier sono arrivate una salva di domande. Lui ha risposto per le rime, sottolineando che "gran parte del mondo vuole il cessate il fuoco", difendendo le sue missioni a Kiev, Mosca e Pechino e spiegando che, né la Russia né l'Ucraina vogliono una tregua e, per questo, è necessario che un insieme di Stati li convincano. L'Europa - ha sottolineato Orban - deve far presto perché in caso di vittoria Donald Trump non attenderà il suo insediamento ufficiale - in gennaio - per muoversi sul fronte ucraino. Quel Trump al quale Orban non ha fatto mistero di guardare con crescente speranza: "Se vince, apriremo una serie di bottiglie di champagne...". A pochi minuti dall'inizio della conferenza stampa in sala ha fatto irruzione un giovane. Ha gettato delle cartacce contro Orban, chiamandolo "disgraziato" e accusandolo di aver venduto il Paese alla Cina e alla Russia. Gli agenti della scorta del premier lo hanno immobilizzato in pochi secondi. Il leader ungherese ha continuato come se nulla fosse accaduto. In Aula al Pe lo attende un clima ben diverso. Avrà di fronte a sé l'italiana Ilaria Salis, che ha parlato dell'Ungheria come uno "Stato etnico e totalitario". Tra i banchi del Ppe ci sarà Peter Magyar, il leader dell'opposizione a Fidesz. E in Aula ci sarà soprattutto Ursula von der Leyen il grande avversario che, in due ore di conferenza stampa, Orban non ha neanche nominato.

"Chi mi accusa di corruzione come l'onorevole Freund (ndr, Verdi), è lui il più corrotto, perché è pagato da Soros. Trovo assurdo che qui dobbiamo ascoltare tutti insieme Ilaria Salis che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche a Budapest. Lei parla di Stato di diritto?", ha attaccato il premier ungherese nella sua replica finale all'Eurocamera. "Il dibattito ha superato il buon senso, ho sentito solo accuse, frutto della vostra propaganda ben nota. Se non leggeste i report finanziati da Soros ma altri dati indipendenti vedrete che l'Ungheria non è messa peggio di altri sulla corruzione", ha aggiunto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

In collaborazione con

O utilizza

Il progetto è stato cofinanziato dall'Unione europea nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo nell'ambito della comunicazione. Il Parlamento europeo non ha partecipato alla sua preparazione e non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto, né si considera da essi vincolato. Gli autori, le persone intervistate, gli editori o i distributori del programma ne sono gli unici responsabili, conformemente al diritto applicabile. Inoltre il Parlamento europeo non può essere ritenuto responsabile di eventuali danni diretti o indiretti derivanti dalla realizzazione del progetto.

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.