(ANSA) - SASSARI, 22 GIU - Duecento al mese. Quasi sette al
giorno. È il numero dei cyber attacchi registrati in Italia nel
2022 a danno delle imprese che utilizzano le tecnologie digitali
per migliorare le performance e l'organizzazione aziendali.
Un fenomeno criminale in costante aumento nell'ultimo
decennio, e che, come dimostrano i numeri, testimonia che la
tecnologia digitale può far decollare la produttività e gli
affari ma, se usata senza le adeguate misure di sicurezza, può
rivelarsi anche fatale per le imprese.
Un pericolo evidenziato dai dati emersi oggi a Sassari nel
corso del convegno "Opportunità e rischi del digitale: le
strategie per governare le tecnologie 4.0", organizzato
dall'Innovation Lab della Camera di commercio, con i maggiori
esperti nazionale del settore.
Secondo il Rapporto Clusit 2023, illustrato in sala da
Giorgio Sbaraglia, membro del Comitato direttivo del Clusit
(Associazione italiana per la sicurezza informatica), i cyber
criminali sono sempre in agguato, pronti ad agire.
Negli ultimi 12 anni in Italia sono stati registrati in
totale 16.499 cyber attacchi gravi di pubblico dominio, con una
media di 115 casi al mese. Media che è in continua crescita: nel
2011 era di 39 al mese; nel 2018 di 130; nel 2022 si è raggiunta
la media record di 207 casi al mese.
"Le tecnologie sono una opportunità enorme per le imprese, ma
rappresentano anche un rischio che non può essere ignorato",
commenta Paolo Murenu, componente della giunta della Camera di
commercio di Sassari e referente del progetto dell'I-Lab, "Il
digitale non è mai stato così semplice", di cui il convegno è
l'atto conclusivo. "Fra i rischi c'è appunto quello del
cybercrime, che va affrontato dotandosi degli strumenti e delle
figure professionali adatte per garantire la cybersicurezza
dell'impresa".
Nel corso del convegno si sono alternati interventi,
confronti e tavole rotonde mirate promuovere la cultura e la
consapevolezza del digitale e della sicurezza informatica tra
imprenditori, manager, professionisti e giovani. (ANSA).