I manifestanti di Pro life sono scesi in piazza a Roma in una giornata piovosa e cupa armati di striscioni con la scritta "Vogliamo la vita" ma anche cartelli contro l'aborto come "Il giorno del giudizio è dinnanzi a Dio". Presenti famiglie con bambini e anche molti sacerdoti. Dopo una serie di cori e balli in piazza della Repubblica a Roma al grido di "Sì alla vita" "Chi non salta abortista è", con i sacerdoti e seminaristi della diocesi di Viterbo come "vocalist" e a guidare i ragazzi e le ragazze di "Voci del verbo Gruppo Giovanni apologetica", il corteo della manifestazione pro life "Scegliamo la vita", si è diretto a piazza San Giovanni. A sfilare famiglie, sacerdoti e suore con bandiere e cartelli come "Aborto uguale bimbi e bimbe morti", "Meglio in braccio che sulla coscienza", "Abolire la 194", si intonano "Ave Maria" e si innalzano foto di San Giovanni Paolo Il. A piazza San Giovanni si terrà la seconda parte della manifestazione con una serie di testimonianze.
"Abbiamo depositato l'altro ieri una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare un articolo della 194 semplicemente per far sì che il medico della ecografia pre aborto sia obbligato a mostrare l'ecografia alla donna e a far sentire il battito cardiaco, non è nessuna volontà di abrogare la legge, lo scopo è inserire una tutela in più anche perché la legge 194 si chiama tutela della maternità non legge sull'aborto". Lo dice il portavoce nazionale di Pro vita e Famiglia,Jacopo Coghe, una delle associazioni oggi in piazza per la manifestazione "Scegliamo la vita", spiegando così anche il senso di tanti slogan e striscioni che stanno risuonando al corteo partito da piazza della Repubblica e diretto in piazza San Giovanni.
"Noi siamo anche a favore della tutela giuridica dell' embrione - aggiunge Coghe -, oggi siamo nel 2023, troviamo un batterio su Marte ed è vita e quello nel grembo materno non è vita? Ci sembra proprio una stupidità". Alla domanda se ci sia stata una interlocuzione con la politica sulla proposta di legge sull'obbligo di ascolto del battito risponde: "L'abbiamo depositata l'altro ieri, per ora andiamo avanti indipendentemente ma certo non è detto che magari qualcuno in Parlamento non la faccia propria".