"Io non so ancora dopo tre
settimane cosa dire ai genitori, come è morto Ramy, cosa è
successo, la dinamica del sinistro, non ho un verbale, ho solo
due avvisi di accertamenti tecnici e poi ieri vedo trasmettere
quel filmato, montato ad arte, preso da una dash cam dei
carabinieri...". Così l'avvocata Barbara Indovina, legale dei
familiari di Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 novembre cadendo
da uno scooter inseguito dai carabinieri, spiega il senso di
un'istanza, presentata oggi alla Procura di Milano, per chiedere
l'accesso a video e altri atti dell'inchiesta, dopo che un
filmato è stato mostrato ieri sera in una trasmissione tv.
"Noi abbiamo diritto ad avere quelle immagini per capire, per
dare una risposta ai genitori, ma a noi non è arrivato nulla e
le abbiamo viste in tv", chiarisce l'avvocata. "Invitano noi
alla prudenza, a noi non danno il nulla osta per le immagini
dell'incidente e poi ieri viene trasmesso quel filmato montato
ad arte - ha aggiunto la legale - e quindi oggi ho presentato
istanza alla Procura per dire che anche noi vogliamo le
immagini, gli atti sull'incidente: fateci capire per dare una
risposta ai genitori".
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