"Ci sono prove evidenti di ripresa e ripristino di territori degradati attraverso pratiche di gestione sostenibile del suolo in questi anni.
Per esempio, oltre 5 milioni di ettari di suolo degradato nella regione del Sahel (il Sahara meridionale, n.d.r.) sono stati ripristinati attraverso una pratica nota come 'rigenerazione naturale gestita dagli agricoltori', producendo mezzo milioni di tonnellate di grano in più ogni anno".
Lo scrive la Convenzione Onu per la
lotta alla desertificazione (Unccd) sul suo sito, presentando la
Giornata mondiale 2019.
"La reintroduzione dell'agroforestazione ha aumentato il
numero degli alberi nelle fattorie in tutto il mondo,
soprattutto in Brasile, Indonesia, Cina e India - scrive ancora
l'Unccd". Il raggiungimento della "neutralità del degrado del
territorio" (cioè la compensazione delle perdite di terreno
fertile con il recupero di altre aree degradate) è uno degli
Obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile.
"Tuttavia, molto di più deve ancora essere fatto, meglio
prima che dopo - aggiunge l'Unccd -. Le attuali pressioni sul
suolo sono enormi, e ci si aspetta che continuino a crescere.
Quasi 170 paesi continuano ad essere colpiti da
desertificazione, degrado del suolo o siccità. Sono più evidenti
le ricorrenti e crescenti minacce di incendi boschivi, ondate di
calore, migrazioni di massa, inondazioni improvvise, crescita
del livello del mare e insicurezza alimentare e idrica".
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