(di Davide Patitucci)
Uno spettacolo pirotecnico di stelle
che si scontrano o esplodono, proiettando nello spazio fontane
di particelle, e illuminandolo con intensi bagliori. È la 'hit
parade' cosmica del lato violento dell'universo. Un catalogo di
186 lampi gamma ad alta energia. Pubblicato sull'Astrophysical
Journal, è il frutto di 10 anni di lavoro del telescopio Nasa
Fermi, realizzato in collaborazione con l'Italia tramite Agenzia
Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica
(Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Il catalogo è il frutto del lavoro di 120 ricercatori
coordinati da Elisabetta Bissaldi, dell'Infn e del Politecnico
di Bari, da Magnus Axelsson, dell'Università di Stoccolma, e da
Nicola Omodei e Giacomo Vianello, dell'Università di Stanford. I
lampi gamma sono stati visti dallo strumento Large Area
Telescope (Lat), realizzato anche col contributo italiano. "Si
tratta di eventi estremi, che ci raccontano gli stadi finali
dell'evoluzione stellare", ha spiegato all'ANSA l'astrofisica
Patrizia Caraveo, responsabile per l'Inaf dello strumento Lat.
La maggior parte dei lampi gamma nasce quando alcune stelle,
con una massa decine di volte quella del Sole, esauriscono il
combustibile nucleare e collassano, generando buchi neri, mentre
gli strati più esterni esplodono come supernovae: "fari cosmici
- ha aggiunto Caraveo - che possono essere usati per mappare le
prime popolazioni di stelle del cosmo". Altri lampi si
originano, invece, dalla collisione di stelle di neutroni.
In entrambi i casi si formano getti di particelle a velocità
prossime a quella della luce. Sono queste particelle che,
interagendo tra loro o con l'ambiente, generano i lampi gamma.
"Questi fenomeni sono molto importanti nella nuova astronomia
multi-messaggera, basata cioè su segnali cosmici di tipo
diverso. I lampi gamma infatti - ha precisato Caraveo - sono la
chiave di volta per collegare le nuove finestre sull'universo,
aperte da neutrini e onde gravitazionali, alle osservazioni dei
tradizionali messaggeri luminosi".
"Grazie ai lampi gamma - ha aggiunto - è stato possibile
osservare la controparte luminosa delle onde gravitazionali
emesse dalla collisione tra due stelle di neutroni. E di
individuare la sorgente del primo neutrino cosmico captato
dall'osservatorio in Antartide, IceCube: una galassia attiva con
un enorme buco nero al centro, a 4,5 miliardi di anni luce dalla
Terra".
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