Le aziende di telecomunicazioni scendono in campo contro l'odio in Rete, sottoscrivendo il Manifesto della comunicazione non ostile promosso dall'associazione no-profit Parole O_Stili: l'obiettivo comune è quello di sostenere un uso più consapevole del linguaggio da parte di tutti gli utenti del web, all'insegna della responsabilità e dell'inclusione. Il documento è stato firmato da Pietro Guindani, presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni (l'associazione di categoria che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni nel sistema di Confindustria) insieme a Rosy Russo, ideatrice e fondatrice di Parole O_Stili.
"La firma del Manifesto ci permette di supportare attivamente l'impegno di Parole O_Stili per la formazione e l'educazione dei cittadini del domani", afferma Guindani. "Siamo entusiasti di proseguire con la promozione di una moderna cultura della formazione del capitale umano tra le imprese e sostenere il processo di alfabetizzazione digitale anche grazie al progetto di educazione civica che metteremo in campo per le scuole primarie e secondarie. La rete - aggiunge il presidente di Asstel - attribuisce ai cittadini un grado di libertà elevato, per questo è fondamentale responsabilizzare i giovani tramite un'educazione digitale che guardi all'uso corretto di internet in tutti gli ambiti del suo utilizzo".
"La responsabilità sociale delle aziende si è resa ancora più evidente in questi tempi di Coronavirus", sottolinea Rosy Russo di Parole O_Stili. "Con maggiore soddisfazione quindi accogliamo nella nostra community una realtà come Asstel, che ha saputo coinvolgere un network di aziende che stanno facendo un significativo passo avanti all'interno della discussione del contrasto ai linguaggi ostili, e che riconosce l'importanza dello sviluppo della cittadinanza attiva quale fondamento di una convivenza civile basata sui valori della solidarietà, della partecipazione responsabile e della cooperazione".
"Le reti di telecomunicazione sono un'infrastruttura vitale per l'economia e la società", sottolinea Pietro Guindani di Asstel. "Sono delle autostrade dell'informazione e per questo devono essere neutrali, portando tutto quello che persone, aziende, editori e politici mettono in rete. Questo però non significa che siamo indifferenti alla qualità dei contenuti: pertanto come associazione di aziende vogliamo dare supporto a tutte le organizzazioni che promuovono un uso educato, civile e costruttivo degli strumenti digitali".
Formare gli utenti a un uso positivo della Rete è utile alla società ma anche all'economia: "significa creare valore, allargare il mercato e migliorare la reputazione delle nostre imprese", spiega Guindani. Anche per questo Asstel è da tempo impegnata nella lotta alle fake news: "pesano molto sulla creazione del mercato", sottolinea il presidente. "Se per esempio si va in giro a dire che le onde elettromagnetiche trasportano il coronavirus, è evidente che si restringe il nostro mercato nel momento in cui veniamo visti come una minaccia. Questo è un esempio di fake news facile da riconoscere, ma poi ci sono in circolo tante altre informazioni fuorvianti, perché parziali o verosimili ma in realtà infondate, contro le quali le persone sono sostanzialmente indifese: per noi rappresentano una minaccia grandissima, che può essere arginata solo se ciascuno di noi si impegna responsabilmente per evitarne la diffusione".
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Asstel