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Reale Mutua, dalle polizze di D'Annunzio al lavoro femminile

In museo storia d'impresa che si intreccia a quella del Paese

05 marzo, 15:44
Reale Mutua, dalle polizze di D'Annunzio al lavoro femminile Reale Mutua, dalle polizze di D'Annunzio al lavoro femminile

TORINO - Poco più di duemila lire: tanto era costato a Umberto di Savoia, principe di Piemonte, assicurare nel 1930 l'intera residenza reale di Racconigi, inclusi gli addobbi, gli arredi, il parco e il complesso agricolo adiacente. Due anni prima Gabriele d'Annunzio aveva stipulato una polizza per il Vittoriale di Gardone, la sua dimora affacciata sul lago di Garda, per circa 65 lire.
   Il documento, che porta la firma autografa del Vate, è una delle testimonianze più importanti del nuovo museo della Società Reale Mutua di Assicurazioni. "E' un racconto costellato dai personaggi che hanno fatto la storia d'Italia, a partire da Carlo Felice, sottoscrittore del primo contratto", spiega Carlo Enrico de Fernex, responsabile della Segreteria generale, Comunicazione istituzionale e Museo storico di Reale Mutua.
   E' ancora un componente della Casa reale, Ferdinando di Savoia, a stipulare una delle prime polizze per auto: datata 1930, per assicurare la sua Fiat 521 contro furti e incendi. Ma l'esposizione nel Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio ricostruisce anche la storia di molte persone comuni, restituendo un efficace spaccato sul loro tempo.
   E' forse uno dei primi tentativi di frode ai danni di un'assicurazione, quello documentato da una sentenza di condanna emessa nei confronti di Matteo Binello, "contadino litterato di Priocca, conosciuto anche come giardinè", colto in flagranza di reato mentre appicca il fuoco alla sua abitazione per intascare il premio di assicurazione. "Una truffa costata cara a questo agricoltore - osserva de Fernex -, condannato ai lavori forzati a vita: l'incendio all'epoca era considerato un crimine da punire severamente".
   Proseguendo nell'itinerario di visita, si arriva all'ambiente dedicato al personale, dove è stato ricostruito un ufficio degli anni Trenta, con i suoi arredi originali. Le conquiste delle pari opportunità sono invece più recenti anche in Reale Mutua: "Il contratto di lavoro della prima donna assunta dalla compagnia torinese, nel 1926, aveva una clausola che l'avrebbe obbligata alle dimissioni, in caso di matrimonio - conclude il responsabile - Una condizione che oggi sembrerebbe inconcepibile, vista ai nostri tempi".

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