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Mancano poco più di tre mesi al calcio d'inizio del Mondiale, e in attesa di definire la lista dei convocati, c'è un'altra lista, la più temuta, che ogni tanto riempie una casella: quella degli infortunati. Dopo averlo conquistato sul campo, il Mondiale probabilmente lo vedranno solo in televisione: è il rischio che corrono Radamel Falcao, Giuseppe Rossi, Theo Walcott, Jack Wilshere e, ultimo in ordine di tempo, il giallorosso Kevin Strootman finiti fuori gioco anzitempo per brutti infortuni che pregiudicheranno, con tutta probabilità, la loro presenza a Brasile 2014.
Perdite importanti, non solo per le nazionali di appartenenza ma per la rassegna iridata nel suo complesso che già deve fare a meno di calibri come lo svedese Ibrahimovic, l'irlandese Bale, lo slovacco Hamsik o il polacco Lewandowski che - senza tirare in ballo la sfortuna - in Brasile non andranno semplicemente perchè le loro nazionali non si sono qualificate. Nella lista nera degli infortunati ieri sera e' finito anche l'olandese Kevin Strootman che ha detto addio al sogno iridato, complice il bruttissimo infortunio capitatogli nel big match a Napoli.
La diagnosi lascia ben poche speranze di recupero da qui al 12 giugno: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con possibile interessamento meniscale. Un incidente simile capitato all'inglese Theo Walcott anche lui lungodegente (stop di 6 mesi) per la rottura del crociato e al connazionale Jack Wilshere il quale, a causa dell'entrataccia di Daniel Agger, rischia anche lui di fermarsi 6 mesi e di lasciare la nazionale dei Tre Leoni, inserita nel Girone D con l'Italia, senza due pedine di qualità. Una gatta da pelare, e bella grossa, ce l'ha anche il ct azzurro, Cesare Prandelli, alle prese col ginocchio di Giuseppe Rossi, ko dopo la brutta distorsione rimediata a Livorno, con interessamento dei legamenti ma fortunatamente senza necessità di operazione che lascia un barlume di speranza sulla presenza di 'Pepito in Brasile. Tra le tante defaillance pre-Mondiali a far più notizia è stata probabilmente quella di Radamel Falcao a fine gennaio: rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro, stagione finita col Monaco e Mondiali 'borderline', salvo miracolosi recuperi.
"Mondiale? Dio rende possibile l'impossibile e io credo in lui", le parole del colombiano dopo il cartellino rosso sventolatogli in faccia dalla sfortuna. Se per questi giocatori il Mondiale è appeso a un filo, per altri big l'assenza sarà invece una certezza, ma per demeriti sportivi e non per la jella. Su tutti, come detto, Zlatan Ibrahomovic, eliminato nei playoff di qualificazione, ma insieme allo svedese c'è una nutrita pattuglia di campioni che dovrà aspettare altri quattro anni per riprovarci: i portieri Cech (Rep.Ceca) e Handanovic (Slovenia), i difensori Ivanovic (Serbia), Agger (Danimarca), Benatia (Marocco), Kolarov (Serbia), i centrocampisti Bale (Galles), Eriksen (Danimarca), Hamsik (Slovacchia), Rosicky (Rep. Ceca), Blaszczykowski (Polonia), gli attaccanti Lewandowski (Polonia) e Jovetic (Montenegro).