Vincenzo Angelini, l'accusatore
della sanitopoli abruzzese sconterà almeno per un anno in regime
di detenzione domiciliare la condanna a 8 anni di reclusione,
ormai definitiva, per la bancarotta fraudolenta del gruppo Villa
Pini che a lui faceva capo e che operava nel settore della
sanità abruzzese con la omonima casa di cura di Chieti poi
venduta all'asta nell'ambito della procedura fallimentare.
Angelini, sempre in detenzione domiciliare, ha da poco ha
finito di scontare una condanna definitiva a un anno per un
reato ambientale. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza de
L'Aquila pronunciandosi sulla richiesta di differimento
dell'esecuzione di una pena cumulata di 9 anni presentata
dall'avvocato Vittorio Supino di Chieti, che difende Angelini.
Il Tribunale ha applicato la detenzione domiciliare da
eseguire presso l'abitazione in luogo del rinvio dell'esecuzione
della pena e per la durata di un anno.
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