"Fontamara", il capolavoro di Ignazio Silone, va in scena a Sulmona nell'ambito della rassegna Z.T.iL., zona teatro illimitato, organizzata da ClasseMista, sabato 23 settembre a Palazzo S.S.
Annunziata alle ore 20.30.
L'adattamento del romanzo, insieme alla drammaturgia è di
Francesco Niccolini, musiche originali di Giuseppe Morgante,
regia Antonio Silvagni, con Matteo Di Genova, Stefania Evandro,
Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza.
Una
produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con il
Lanciavicchio, il Premio Silone, il Comune di Avezzano e il
Comune di Pescina.
"Torno a Fontamara", racconta il drammaturgo Niccolini, "35
anni dopo il mio primo viaggio. Allora avevo 15 anni: la forza
disperata dei tre testimoni protagonisti del capolavoro di
Silone non mi ha mai abbandonato. Quello stile piano, colmo di
dignità e al tempo stesso di umiliazione, l'ironia della
scrittura e la ferocia dei potenti. I privilegi dei ricchi, la
loro ingordigia, la presa in giro spietata di un mondo destinato
al genocidio. Perché un genocidio è stato. Solo che allora non
avevo gli strumenti per capirlo. Quando vent'anni fa ho avuto la
fortuna di lavorare con Marco Paolini e Gabriele Vacis al
Racconto del Vajont, uno dei capitoli più duri da studiare e al
tempo stesso esempio di coraggio e forza morale, è stata la
lettura dell'arringa dell'accusa, scritta dall'avvocato Sandro
Canestrini, ora novantaquattrenne: ne fece un piccolo libro, un
autentico pamphlet, che intitolò Vajont:genocidio di poveri.
Ecco, tornando a Fontamara a distanza di tanti anni, e con molti
chilometri e incontri belli e tragici sulle spalle, penso che
questo romanzo capolavoro sia un altro capitolo fondamentale per
chi ha deciso di raccontare quel genocidio. Ora, insieme agli
attori cafoni, come si definiscono loro stessi del Teatro
Lanciavicchio, e ad Antonio Silvagni, provo a portare quelle
voci e quei fantasmi sul palcoscenico", conclude Niccolini.
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