La Società Aquilana dei Concerti 'Barattelli' apre al mecenatismo culturale.
Parallelamente ai
finanziamenti pubblici di cui l'ente gode fin dalla fondazione e
che in questi ultimi anni l'hanno confermata come una delle
istituzioni italiane più solide e strutturate, con un'attività
riconosciuta a livello internazionale, la sfida è quella di
costruire nuove forme di collaborazione e partnership.
Non semplici sponsorizzazioni che pur sono di straordinaria
importanza per il sostegno dell'attività, ma forme di
collaborazione e di condivisione progettuale che coinvolgano
pubblico e privato.
Il primo 'Mecenate in residence' che ha
accolto la proposta della Barattelli è il Gruppo Iannini,
azienda abruzzese con importanti lavori di edilizia pubblica e
privata non solo legati al sisma, che nel suo bilancio ha
previsto fondi per la musica e la cultura. La partnership è
stata presentata nel corso di una conferenza stampa che si è
tenuta oggi a L'Aquila alla presenza dell'imprenditore Eliseo
Iannini.
L'obiettivo della Barattelli è quello di una stabilità di
rapporti reciproci di fiducia e collaborazione con grandi
aziende del territorio per la "ricostruzione culturale" della
città, anche in vista dei prossimi importanti impegni per
L'Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026.
Nel presentare il sodalizio, il direttore artistico della
Barattelli Fabrizio Pezzopane ha ricordato il motto dell'ente
'Aedificavit urbem' e che, "fin dalla fondazione nel 1946,
l'offerta non si è basata solo su eventi musicali episodici, ma
strutturata in stagioni concertistiche, con obiettivi culturali
e una proposta varia ed esplorativa, dalla musica classica alle
avanguardie e le correnti giovanili". Anche il vicepresidente
della Barattelli Leonardo Nardis è intervenuto. "Tutte le
istituzioni europee più prestigiose - ha detto - i festival più
famosi o gli eventi di grande richiamo, attirano sponsor e
sostenitori, spesso in esclusiva. Noi proviamo a sviluppare un
concetto più ampio, quello del 'Mecenate in residence' che
condivida idee e progetti. Speriamo che altri seguano l'esempio
e si possa iniziare a creare una grande rete di supporto per un
nuovo modello di economia culturale".
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