Il Tar Abruzzo, sezione di Pescara,
dispone una verifica sulle operazioni elettorali che hanno
portato all'elezione del sindaco del capoluogo adriatico Carlo
Masci e del Consiglio comunale. Il pronunciamento arriva dopo il
ricorso presentato da una cittadina e da una candidata non
eletta alla carica di consigliere comunale, che hanno contestato
irregolarità in più dei due terzi delle sezioni. Alle elezioni
amministrative dell'8 e 9 giugno scorsi ha vinto al primo turno
il sindaco uscente Carlo Masci (centrodestra), che ha superato
il 50% con uno scarto di soli 584 voti.
I giudici amministrativi hanno disposto un vasto ricontrollo
delle schede. Interessato un centinaio di sezioni: per 50-60
bisognerà verificare il numero delle schede autenticate e non
autenticate; per 20-30 sezioni, invece, il controllo riguarderà
i voti attribuiti ai candidati a sindaco. Nel ricorso veniva
contestata la genuinità del voto, ovvero il fatto che le
molteplici irregolarità formali segnalate potrebbero aver
influenzato la correttezza del procedimento elettorale.
Il Tar, si legge, "individua quale verificatore il prefetto
di Pescara pro tempore, con facoltà di delega a uno o più
funzionari, con l'incarico di procedere agli incombenti
istruttori di cui ai punti in motivazione; alla relativa
procedura potranno assistere i legali delle parti, ai quali
dovrà essere dato avviso almeno 2 giorni prima dell'avvio; il
procedimento istruttorio dovrà essere concluso entro il termine
del 15 dicembre 2024; la relazione conclusiva con i relativi
esiti dovrà essere depositata entro il termine del 5 gennaio
2025. Fissa per il seguito della trattazione l'udienza pubblica
elettorale del 7 febbraio 2025".
Alle elezioni il sindaco uscente, Carlo Masci, ha ottenuto
31.535 preferenze, pari al 50,95%; il candidato sindaco per il
centrosinistra, Carlo Costantini, si è fermato a 21.192
(34,24%), seguito dal civico Domenico Pettinari (8.096 voti,
13,08%) e da Gianluca Fusilli (1.070, 1,73%).
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