Un ultimatum di due giorni, con
azioni richieste entro giovedì 21 novembre, è stato lanciato
alle istituzioni competenti delle scuole a Teramo, dalla
Provincia al Comune, in merito alla situazione del Convitto
nazionale 'Melchiorre Delfico' - che ospitava licei e scuole con
circa 1.200 studenti - chiuso da oltre un mese per ragioni di
sicurezza.
Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Teramo in
quanto l'indice di vulnerabilità sismica non garantisce
sicurezza dopo il terremoto del 2016 e gli studenti sono stati
ricollocati in sedi alternative.
In una lettera aperta congiunta, la comunità scolastica del
Convitto, il Consorzio Shopping in Teramo Centro, il Comitato
Delfico e le famiglie degli iscritti chiedono il dissequestro e
il conseguente ritorno delle scuole e degli studenti in centro
storico, fino a quando non partiranno i necessari interventi di
consolidamento.
Si chiede anche la "definizione e realizzazione di una scuola
'jolly' in centro, disponibile dal primo settembre 2025, che
accolga l'intera comunità scolastica del Delfico" per tutti il
periodo dei lavori. A tal proposito vengono indicate come aree
quella dell'ex Stadio comunale prioritariamente, e "solo
secondariamente, quella della Palestra Mazzini, ex Utap, e
dell'Archivio di Stato".
Queste le richieste inoltrate al presidente della Provincia,
Camillo D'Angelo e al sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto. In
caso contrario "si procederà con una decisa protesta nella quale
verranno chieste le dimissioni" di entrambi.
"Il Convitto - si legge nella lettera aperta - con le scuole
annesse (Liceo Scientifico e Coreutico, scuola primaria e scuole
medie) il Liceo Classico, il Liceo Europeo e il Liceo Musicale
incarnano l'identità culturale e intellettuale di Teramo,
simboleggiano il connubio tra tradizione educativa e apertura
verso il futuro, rafforzando il senso di appartenenza dei
cittadini".
"Solo con una collocazione al centro di Teramo - si legge
ancora - le scuole potranno continuare a fungere da fulcro per
attività culturali, educative e sociali, ad essere un punto di
incontro e un motore di vitalità per il tessuto urbano".
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