La Giornata mondiale dell'ambiente,
che si celebra il 5 giugno, quest'anno è dedicata alla ricerca
di soluzioni alla crisi dell'inquinamento da plastica. E un
settore in cui si concentra l'attenzione del Programma delle
Nazioni Unite per l'ambiente è il turismo, che contribuisce
significativamente a produrre rifiuti di plastica. Otto turisti
su dieci visitano le zone costiere e aggiungono rifiuti agli
otto milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani
ogni anno. Il legame tra plastica e turismo non è casuale. I
prodotti in plastica monouso sono modi efficaci ed economici per
rispettare gli standard di salute, sicurezza e igiene da
garantire al turista. Molti hotel utilizzano kit di cortesia con
bottiglie di shampoo di plastica monouso, spazzolini da denti e
pettini. Allo stesso tempo, le navi da crociera scaricano in
mare grandi quantità di acque reflue cariche di microplastica. E
il rischio dell'aumento di questo tipo di inquinamento è reale
se, secondo i dati dell'Onu, gli arrivi turistici internazionali
tra il 1980 e il 2019 sono passati da 177 milioni a quasi 1,5
miliardi all'anno e il settore sta tornando ai livelli
pre-pandemia, con il doppio delle persone che hanno viaggiato
finora nel 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Da qui l'importanza, sottolineata dal Programma delle Nazioni
Unite per l'ambiente e dal World Travel & Tourism Council, della
necessità di coordinare azioni, politiche e infrastrutture per
guidare il settore verso la circolarità. Secondo gli esperti
intervenire è più urgente che mai dato che ogni anno l'umanità
produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, due terzi
dei quali sono prodotti di breve durata che diventano
rapidamente rifiuti. In totale, il 99% della plastica è
costituito da sostanze chimiche provenienti da fonti inquinanti
e non rinnovabili. La maggior parte della plastica, la cui
produzione è aumentata di oltre 22 volte negli ultimi 50 anni,
non si disperde mai veramente, ma si rompe e le particelle di
plastica vengono ingerite dai pesci o dal bestiame, prima di
essere consumate dagli esseri umani attraverso il cibo e l'acqua
del rubinetto.
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