/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Foresta blu', per far crescere Posidonia arrivano le bio-stuoie

'Foresta blu', per far crescere Posidonia arrivano le bio-stuoie

Acunto, 'le aiutiamo a mettere nuove radici'

GENOVA, 31 maggio 2024, 16:21

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Duecento metri quadrati di prateria di Posidonia oceanica sono stati reimpiantati nell'area marina protetta di Bergeggi grazie alla campagna di Coop "Foresta Blu".
    Per ricreare le foreste dell'importantissima pianta, sentinella della qualità del mare, sono state utilizzate bio-stuoie: sistemi di ancoraggio per le talee di posidonia realizzate in fibra di cocco e rete metallica. A spiegare la tecnica è Stefano Acunto, direttore dell'International School for Scientific Diving (Issd), ovvero colui che ha messo in pratica il progetto "Foresta Blu".
    "Si tratta di stuoie di dieci metri quadrati ciascuna, in cui posizioniamo circa venti talee, precedentemente eradicate a causa di forti mareggiate o per l'azione dell'uomo, come per esempio con l'ancoraggio di imbarcazioni al largo", ha detto il biologo. L'attività di riforestazione della posidonia non è affatto semplice, ha sottolineato sempre Acunto, e a occuparsene, anche in virtù del fatto che si tratta di una specie protetta, devono essere solamente persone altamente specializzate.
    In primis bisogna individuare le aree in cui è possibile riforestare. Come a Bergeggi, appunto, dove l'istituzione dell'area marina ha bloccato le cause della diminuzione delle dimensioni delle praterie. Ma in circa cinquant'anni, fino al 2007, quando l'area marina è diventata protetta, si è perso circa il 30 percento di prateria. "Siccome la pianta ha una crescita molto lenta e ci vorrebbero decenni prima che possa recuperare il terreno perduto - ha spiegato Acunto - Noi andiamo ad aiutarla con questo sistema. Recuperiamo le talee, le selezioniamo, visivamente, cercando di capire se sono ancora vitali. Poi le prepariamo, potandole con le forbici esattamente come si fa con le piante terrestri. Quando sono pronte le riportiamo in acqua, ma essendo naturalmente fluttuanti, hanno bisogno di una struttura di ancoraggio che le trattenga sul fondo affinché abbiano il tempo di produrre nuove radici e siano in grado di stabilizzarsi". Per farlo, le piante necessitano di un periodo di tempo che va tra i sei e i dodici mesi. E qui entra in gioco la bio-stuoia, che aiuta le piante nella delicata fase della ricrescita. L'operazione viene eseguita manualmente a circa 15 metri di profondità.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza