Dei circa 466 milioni di euro
stanziati tra il 2016 e il 2022 per l'autonomia e l'inclusione
delle persone con disabilità grave e senza sostegno famigliare,
soltanto 240 sono stati effettivamente trasferiti alle Regioni,
che non hanno provveduto a rendicontare l'effettiva attribuzione
delle risorse ai destinatari. Solamente sei Regioni risultano
aver ricevuto tutte le somme complessivamente assegnate. E'
quanto emerso dall'analisi conclusiva che la Sezione centrale di
controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della
Corte dei conti ha condotto sull'attuazione delle misure volte
al benessere, la piena inclusione sociale e l'autonomia delle
persone con disabilità grave prive di sostegno familiare,
previste nel "Fondo dopo di noi".
Nel documento, la magistratura contabile, oltre a rilevare
come il numero dei beneficiari (tra i 100 e i 150 mila) sia
stato stimato "in modo solo indiretto e parziale", ha
evidenziato che "la mancanza di strumenti idonei ad arginare
prontamente i ritardi e a superare le inadempienze delle Regioni
non ha consentito, finora, di verificare che le risorse
stanziate nel bilancio dello Stato siano state interamente
utilizzate allo scopo e nei tempi programmati".
"Il fatto - prosegue la Corte - che solamente 8.424 persone
risultano aver effettivamente beneficiato delle prestazioni
erogate, evidenzia un'applicazione della legge ancora molto
limitata ed estremamente eterogenea a livello territoriale,
mostrando, ancora una volta, le difficoltà delle Regioni del
mezzogiorno".
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