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ANSAcom - In collaborazione con Deloitte Italia
Inutile continuare ad interrogarsi sui rischi dell'Intelligenza artificiale generativa: il suo impatto sull'industria creativa è ormai una realtà ampiamente sperimentata. Ed anche con successo. Laddove c'è ingegno, dove c'è arte, professione e, appunto, creatività ci sarà sempre quel confine che resterà invalicabile per la macchina. Che resta solo uno strumento, hanno detto i registi, produttori, reporter, esperti di IA e addetti ai lavori che si sono confrontati in occasione del convegno (RE)Immagini - L’umano, l’IA e la co-creazione, promosso dall’Osservatorio IA di ANSA in collaborazione con ANICA e AIRF (Associazione Italiana Reporters Fotografi) e sponsorizzato da Deloitte. L'Intelligenza artificiale alla base dei grandi modelli linguistici, i cosiddetti Large Language Model come ChatGpt, "è scollegata dalla realtà, e dunque non comprende davvero il mondo nel quale viviamo: ciò significa che può facilmente commettere errori grossolani, quelli che vengono chiamati 'allucinazioni'" chiarisce subito Roberto Navigli, professore dell'università La Sapienza di Roma che si occupa di elaborazione del linguaggio e che aggiunge: "Gli Llm, inoltre, parlano di cose che non hanno mai visto e vissuto: noi, invece, dobbiamo collegare il linguaggio alla nostra esperienza". Da un professore ad un creativo, la sensazione resta sulla stessa linea d'onda. È ottimista Carlo Rodomonti, responsabile marketing strategico e digital di Rai Cinema e presidente dell'Unione Editori e Creators Digitali di ANICA: l'IA, tranquillizza, potrà anche replicare a centinaia le avventure di Marvel, le soap di Beautiful, ma il genio della battuta di Simpson non potrà mai raggiungerlo. Così anche il giornalismo e il fotogiornalismo: "Io lavoro sulle persone, in questo settore è fondamentale il coinvolgimento umano, trovo superfluo l'utilizzo di strumenti che raccontano la realtà con qualcosa di finto", commenta il grande fotoreporter Gabriele Micalizzi. E infatti "il rapporto con la realtà e con la verità è un problema relativo: lo è per il fotogiornalismo" ma non certo per lei, la guru della digital imaging, Marianna Santoni, l'esperta di Photoshop di fama mondiale. Infatti, l'importante è sapere. O farsi stupire. Ad esempio, "in Ripley abbiamo ricostruito Sanremo: in realtà la scena è stata girata ad Anzio" rivela Elisabetta Rocca, direttrice di produzione per EDI Effetti Digitali Italiani, realtà che nel 2024 ha vinto l'Emmy Award per i Vfx (effetti visivi) della serie Netflix 'Ripley' diretta da Steven Zaillian. Insomma, "il ruolo del professionista, dell'umano, resta centrale, ma dobbiamo vedere l'Intelligenza artificiale come una nuova 'collega' di lavoro: se sapremo usarla riusciremo ad andare avanti, in caso contrario arretreremo parecchio" commenta Francesco Di Costanzo, presidente PA Social, fondatore e presidente Fondazione Italia Digitale. D'altra parte così è stato per tutte le rivoluzioni industriali. Ciò non toglie che servano le regole e non solo: serve farle rispettare. Lo ha fatto Agostino Ghiglia insieme agli altri componenti del Garante per la protezione dei dati personali, quando ha "fermato" in Italia ChatGpt: "E questo non perché siamo nemici del progresso che guardano al tempo andato: noi abbiamo limitato provvisoriamente il trattamento dati degli italiani perché violava 9 articoli del Gdpr europeo. E avevamo talmente ragione che si sono immediatamente allineati".
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