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ANSAcom - In collaborazione con Alleanza Cooperative Italiane
Attivare un'organizzazione comune di mercato per il settore latte, a differenza di altre tipologie di sostegni finanziari previsti dalla Pac, come quelli calcolati sul numero di capi, interventi settoriali che concedono contributi sulla base di progetti specifici presentati dalle Organizzazione Produttori per affrontare specifici temi dettati dal mutato contesto ambientale, economico e dei consumi. È la proposta lanciata dal primo Summit della cooperazione lattiero-casearia, organizzato a Milano, al ministro Francesco Lollobrigida, dalle tre centrali cooperative riunite in Alleanza delle Cooperative Italiane (Fedagripesca Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e AgciAgrital). Una richiesta politica compatta supportata da due studi realizzati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Fondazione Crpa, Centro Ricerche Produzioni Animali. “Non si tratta di ottenere ulteriori risorse - ha spiegato a nome di Alleanza cooperative il presidente del Settore lattiero-caseario di Confcooperative Fedagri, Giovanni Guarneri - ma di razionalizzare l’allocazione delle risorse Pac in modo da attivare strumenti che consentano un approccio più mirato a migliorare la competitività". “Con l’istituzione di una Ocm anche per il settore latte - ha detto dichiarato il presidente di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti - le imprese avranno la possibilità di fare investimenti strutturali per introdurre innovazioni che garantiscano anche una crescita del livello di sostenibilità della filiera”. Un passo con cui, secondo il presidente di Agci-Agrital Giampaolo Buonfiglio, "è possibile garantire quel livello di aggregazione indispensabile anche nell’ottica di un riequilibrio del potere contrattuale lungo la filiera, nonché per la tutela della zootecnia nelle aree interne e di montagna”. "Il modello cui ci ispiriamo - ha spiegato Davide Vernocchi, vicepresidente reggente di Fedagripesca Confcooperative - è la Ocm attivata nel settore ortofrutticolo, il modello di gestione della Pac più virtuoso: agli aiuti dell'Ue alle Op, se ne aggiunge un'analoga contribuzione pari al 50% da parte dei produttori, erogata solo a fronte dell’approvazione di un programma operativo e dell'effettiva esecuzione di interventi e investimenti su tutta la filiera. Fondi erogati a cooperative che generano inoltre vantaggi positivi anche per l’ambiente, dal momento che una parte dei programmi operativi previsti è riservata ad azioni di natura ambientale”.
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