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ANSAcom - In collaborazione con Istituto Nazionale Tributaristi
I tributaristi vanno in pressing di politica e governo per chiedere maggiori tutele non solo per la categoria ma anche per i contribuenti e intanto, dal loro osservatorio 'privilegiato' sul tema, riflettono su potenzialità e criticità di una delle maggiori novità del 2024 in tema fiscale, il concordato preventivo biennale. La riapertura dei termini del 'patto' tra Fisco e autonomi, infatti, "probabilmente permetterà di raggiungere i 2 miliardi di risorse con il cosiddetto ravvedimento speciale", anche se servono "delle correzioni legislative" ai dubbi interpretativi delle norme, a cui al momento risponde solo "la prassi". L'occasione per tutte queste riflessioni è stato il XXIII convegno nazionale dell'Istituto nazionale tributaristi, svolto a Roma, durante il quale il presidente Riccardo Alemanno ha illustrato le istanze della categoria su vari questioni. La prima è quella di "rendere pubblico l'elenco degli intermediari fiscali abilitati, una figura "importantissima" nei rapporti tra fisco e contribuenti, che così potrebbero "avere coscienza se l'intermediario a cui ha affidato la gestione dei propri adempimenti fiscali non sia soggetto a sanzioni o sospeso o peggio ancora cancellato dall'elenco da parte dell'Agenzia delle Entrate", che per legge tutela e sovrintende alla corretta dell'attività degli stessi intermediari. "Il direttore dell'Agenzia, Ernesto Maria Ruffini - ha spiegato Alemanno - si è reso disponibile, rimandando il tutto al ministero dell'Economia e delle Finanze". Si è dunque sottoposto il tema al sottosegretario al Mef Federico Freni e "l'interlocuzione - ha concluso Alemanno - ci fa ben sperare che il ministero possa concordare con la nostra richiesta". La seconda richiesta avanzata dall'Int è poi l'estensione della tutela da malattia, infortunio e maternità a rischio, già prevista per gli iscritti agli albi professionali, anche a tutti i professionisti dell'area associativa, così come agli iscritti in registri o elenchi. Una misura che, se applicata, riguarderebbe non solo gli stessi tributaristi, ma anche per fare altri due esempi, revisori legali e amministratori di condominio. "C'è una discriminazione incomprensibile" ha commentato Alemanno, che poteva essere superata da un emendamento alla legge di bilancio, in discussione alla Camera, a prima firma della deputata del Pd Maria Cecilia Guerra, che è stato però accantonato. "Ma ci riproveremo sicuramente - ha proseguito Alemanno - perché siamo sempre più convinti che sia una modifica normativa di civiltà. Questa volta siamo andati un passo più avanti, visto l'interesse di altri parlamentari alla questione. Credo che ora si debba fare uno sforzo dal punto di vista di governo, che sarebbe bello che partecipasse a questa battaglia". Un'apertura, su questo punto, è arrivata dal presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (FdI), che a margine del convegno ha sottolineato di credere "che questa maggioranza non possa che essere d'accordo" su eventuali miglioramenti delle tutele, che "spesso non sono assolutamente equiparabili, sono molto inferiori, a quelli dei lavoratori dipendenti". Infine, oltre che su temi come l'Intelligenza artificiale e il suo rapporto con i professionisti, la riflessione dei tributaristi non poteva che spostarsi sul concordato preventivo biennale, di grande attualità. La categoria prende "atto" della riapertura dei termini "che il governo ha voluto dare a questo nuovo istituto concordatario" e "sicuramente ci saranno nuove possibilità" ha sottolineato Alemanno. Che ha però rimarcato i punti deboli che rimangono, augurandosi che il periodo di riapertura "porti delle correzioni legislative a degli interrogativi di cui al momento abbiamo risposte solo dalla Faq dell'Agenzia delle Entrate". "Sarebbe opportuno che quelle risposte abbiano una veste legislativa e non solo di prassi", ha detto. "Quest'anno - ha aggiunto Salvatore Cuomo, consigliere nazionale dell'Istituto nazionale tributaristi - è stato di fatto un anno zero, avendo operato su una base normativa e di prassi ancora oggi abbastanza deficitaria. Continuare a operare on-time non consente di dare una consulenza corretta ai contribuenti. Forse oggi bisognerebbe trovare soluzioni ai problemi applicativi che obiettivamente ci sono e lavorare già in visione del 2025".
ANSAcom - In collaborazione con Istituto Nazionale Tributaristi
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