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ANSAcom - In collaborazione con Banca Ifis
Banca Ifis gioca la carta della
sostenibilità sulla gestione dei crediti deteriorati. Con
l'invito a compiere uno 'Step Forward' (passo in avanti, ndr),
il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio ha aperto il 13/o 'Npl
Summit' a Cernobbio invitando gli operatori del settore a "fare
un salto in lungo nella sostenibilità sociale". Un salto di
qualità necessario per gestire un settore che in Europa ha visto
crescere lo stock di nuovi Npl del 4,5% a 373 miliardi di euro
allo scorso 30 giugno. In l'Italia è andata meglio, con un calo
dell'11% a 41 miliardi, ma non è il momento di sedersi sugli
allori. Non basta infatti essere i "migliori" a gestire il
problema, come ha evidenziato il sottosegretario all'Economia
Federico Freni, occorre cercare nuove strade.
Dal rapporto Ifis è emersa una crescita degli Npl in Germania
del 13,57% a 41 miliardi. Il primato in valore assoluto però
spetta alla Francia (+7,8% a 121 miliardi), mentre la Spagna
(+1% a 76 miliardi) è rimasta ferma a metà strada.
"Il sistema bancario italiano - ha spiegato Freni - è stato
in grado di gestire le sofferenze in modo molto migliore
rispetto a quello degli altri Paesi europei, anche grazie ai
processi industriali dei crediti in sofferenza e alla loro
gestione razionale". Quello che per anni è stato considerato
come un problema, ha scandito, deve essere visto oggi come
"un'opportunità".
Un'opportunità da gestire in modo industriale ma, ha
sottolineato il presidente di Banca Ifis, rafforzando
l'approccio degli operatori al social banking per "favorire
l'inclusione". "L'industria degli Npl - ha argomentato
Fürstenberg Fassio - ha fatto un cambio di passo prendendo piena
consapevolezza del proprio ruolo" e dal 2015 ad oggi è riuscita
a "costruire un sistema più sostenibile per tutti" favorendo la
"re-inclusione finanziaria dei soggetti fragili attraverso
modelli di recupero sostenibili". Ora la gestione delle
sofferenze bancarie si deve muovere nella direzione del social
banking, mettendo alla base del processo il "rispetto reciproco
nel rapporto che le banche e gli operatori hanno con i
clienti-debitori". Si tratta di instaurare un dialogo che tenga
conto delle esigenze delle persone per "definire piani di
recupero sostenibili".
Secondo l'amministratore delegato di Banca Ifis Frederik
Geertman grazie alle sofferenze liberate dall'industria degli
Npl è stato possibile "generare nuovo credito". Oggi, davanti a
un "contesto macroeconomico incerto", il settore si deve
adattare ai cambiamenti di contesto normativo e di mercato. In
prospettiva Geertman vede infatti "minori flussi di nuovo
credito deteriorato". A suo dire però "la reinterpretazione
della strategia e il vivace mercato secondario stanno
permettendo all'industria di continuare il proprio lavoro,
aiutando le banche a mantenere il rapporto tra sofferenze e
attivi intorno la soglia del 3% raggiunta lo scorso anno".
Al summit di Cernobbio è stato annunciato il riconoscimento a
Banca Ifis per il 'miglior programma Esg in Europa' nel segmento
'Small-Mid Cap', le società con capitalizzazione tra 2 e 10
miliardi di euro. Il premio - è stato spiegato - riflette
"l'impegno nella sostenibilità sociale promosso dal presidente
Fürstenberg Fassio nella trasformazione sostenibile del modello
di business e nella realizzazione di un programma di iniziative
a favore dell'inclusione sociale". L'istituto attivo nella
gestione dei crediti deteriorati ha ottenuto anche i premi 'Best
Investor Relator' e 'Best Investor Felator Team in Europe' oltre
alla medaglia d'argento come 'Best Ceo' nel settore 'Financial
Institutions Specialty finance' a livello europeo, conferito a
Geertman, mentre al consiglio di amministrazione è stato
assegnato il 3/o posto.
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