ROMA - Dalla caduta del regime di Bashar al Assad, tre giorni fa, Israele ha compiuto in Siria oltre 320 raid con aerei militari: lo sostiene l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, una Ong capillarmente diffusa sul territorio siriano e con base a Londra, che li ha documentati. Fino a ieri si era parlato di un centinaio di raid.
Israele "ha distrutto i principali siti militari in Siria", afferma la ong, secondo cui Israele ha bombardato aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca militare, e ha danneggiato le navi della Marina siriana attaccando un'unità di difesa aerea vicino al grande porto di Latakia, nel nord-ovest del Paese.
Fonti militari citate dai media confermano che la Marina israeliana ha condotto un'ampia operazione per distruggere la flotta navale del regime di Assad in Siria, nel timore che cada nelle mani sbagliate. Numerose navi della Marina siriana dotate di missili sono state distrutte da motovedette missilistiche della Marina israeliana nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia, sulla costa siriana.
"Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria", sostiene l'Osservatorio nazionale per i diritti umani. "Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane", si legge nel report dell'Osservatorio.
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