Ci raccontano che le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento.
E' difficile anche costruire una tenda provvisoria.
Le case sono state distrutte e chi è andato per cercare i propri
familiari sepolti dalle macerie non li ha trovati: i resti sono
stati divorati dai cani. E' come essere in trappola anche perché
dal Nord, prima di una settimana, non si può tornare al Sud. Ma
abbiamo bisogno di tornare".
A parlare all'ANSA è Mohammed Almajdalawi, 47 anni, sfollato
durante la guerra a Sud di Gaza nel campo di Deir al-Balah.
Parla italiano, quanto serve per farsi capire, perché è un
volontario dell'Acs, Associazione di cooperazione e solidarietà,
una ong italiana. (ANSAmed).
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