IL CAIRO - Nell'ambito del "più grande progetto di questo tipo" mai varato nella seconda maggiore città della Libia dopo Tripoli, è stata avviata a Bengasi la costruzione di 20 mila appartamenti partendo dalle strutture di edifici semidistrutti dai combattimenti di una fase della guerra civile libica. Lo ha segnalato all'ANSA il responsabile dei rapporti italo-libici del governo insediato nella stessa Bengasi, Abdelgadier Ramdan, rimandando a un annuncio fatto sabato scorso su Facebook dal Comune.
Il progetto, che fa parte del piano del Fondo per la ricostruzione e lo sviluppo per l'edilizia pubblica, oltre al restauro degli edifici "prevede la costruzione di infrastrutture (...), diverse torri residenziali, centri commerciali, ospedali, scuole, asili, moschee, centri culturali, club sportivi e sociali", ha precisato la municipalità nel post.
L'inaugurazione è avvenuta il 30 novembre alla presenza, fra le altre personalità, del maresciallo Khalifa Haftar, il comandante generale delle Forze armate arabe libiche; del premier del governo libico dell'est, Osama Hamad; del direttore generale del Fondo per lo sviluppo e la ricostruzione della Libia, Belqasim Haftar; e di rappresentanti di 27 aziende, riferisce sempre su Facebook l'esecutivo di Bengasi.
Il premier "ha ricordato i sacrifici degli eroi delle forze armate nella lotta contro il terrorismo" e "ha sottolineato che questi edifici sono stati teatro di feroci battaglie".
Il riferimento, implicito, è stato ai combattimenti condotti casa per casa dalle forze di Haftar per stanare i terroristi islamici che vi si erano asserragliati nell'ultima fase della riconquista della città durata tre anni e completata a fine 2017.
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