Implementate dalle società Qair
e Mazarin nell'ambito del sistema di licenze e con finanziamenti
della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) a
un costo di circa 14,5 milioni di euro, le due centrali
contribuiranno a rafforzare la rete elettrica nazionale,
garantendo la qualità e la continuità della fornitura di energia
elettrica nella regione e rispondendo alla domanda, in
particolare durante i periodi di picco dei consumi, ha detto la
ministra, ripresa in un comunicato del suo dicastero.
"Questi progetti fanno parte dell'implementazione della
Strategia nazionale dell'energia di transizione, raggiungendo
un'integrazione del 35% di energia rinnovabile nel mix elettrico
nazionale entro il 2030, il che incoraggerà ulteriormente gli
investimenti in energia pulita e ridurrà il deficit del bilancio
energetico primario", si legge nella nota.
Da parte sua, il segretario di Stato per la transizione
energetica, Wael Chouchane, ha affermato che questi due progetti
"saranno in grado di produrre elettricità equivalente al consumo
di circa 30.000 famiglie e risparmiare circa 8.000 tonnellate di
gas naturale all'anno a un costo di circa 4 milioni di dollari.
I due progetti contribuiranno a ridurre le emissioni di gas
serra di circa 17.000 tonnellate all'anno", ha detto.
Si prevede che le due centrali saranno in produzione prima
dell'estate del 2025.
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