PECHINO, 23 LUG - Hamas ha considerato l'intesa siglata a Pechino con le altre fazioni palestinesi come un passo importante per centrare "l'unità nazionale", anche con i rivali di Fatah.
Musa Abu Marzuk, un alto funzionario dei militanti islamici promotori dell'attacco contro Israele dello scorso ottobre, ha affermato che con la Dichiarazione di Pechino "abbiamo firmato oggi un accordo per l'unità nazionale e diciamo che la strada per completare questo viaggio è l'unità nazionale.
Ci impegniamo per perseguire l'unità nazionale e la chiediamo".
La Cina ha fortemente voluto e ospitato l'incontro soprattutto tra le principali fazioni rivali di Hamas e Fatah, in competizione per il potere a Gaza e in Cisgiordania, allo scopo di proseguire e consolidare la reputazione di "costruttore di pace" in Medio Oriente dopo la mediazione esercitata sul disgelo delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita.
Ismail Haniyeh, l'ex premier della Palestina a Gaza e leader politico di Hamas, era stato indicato come il capo della sua delegazione, in base a quanto riferito la scorsa settimana dallo stesso Abu Marzuk.
Secondo Azzam al-Ahmad, figura di rilievo del Comitato centrale di Fatah, il partito avrebbe inviato ai colloqui nella capitale cinese tre funzionari, tra cui il vicepresidente Mahmoud al-Aloul. Ahmad, nei giorni scorsi, aveva chiarito che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi avrebbe incontrato le fazioni palestinesi il 21 luglio e il 23 luglio , anche se le due delegazioni si sarebbero confronte da sole nel frattempo, in un auspicato faccia a faccia. "Siamo sempre ottimisti, ma lo diciamo con cautela", aveva concluso Ahmad. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA