TUNISI - Il presidente tunisino Kais Saied ha annunciato il "licenziamento" del primo ministro Kamel Madouri, un tecnico in carica dallo scorso agosto, e ha nominato al suo posto Sarra Zaafrani Zenzri, ministra delle Infrastrutture dell'attuale governo.
Lo rende noto la presidenza di Cartagine, senza fornire alcuna spiegazione della motivazione, in una nota sulla sua pagina ufficiale che dà conto anche della nomina del nuovo ministro delle Infrastrutture, Salah Al-Zawary.
Il 6 febbraio scorso Saied, che ha pieni poteri di revoca dei ministri e dei magistrati, licenziò nel cuore della notte il ministro delle Finanze, Sihem Boughdiri Nemsia, sostituendolo con il magistrato Michket Slama Khaldi.
Nell'affidare l'incarico di capo del governo a Sarra Zaafrani Zenzri, il presidente "ha sottolineato il rafforzamento del coordinamento dei lavori dell'esecutivo e l'abbattimento di tutti gli ostacoli al raggiungimento delle aspettative del popolo tunisino". Nelle ultime settimane Saied aveva espresso insoddisfazione per le azioni del suo governo.
La Tunisia sta attraversando gravi difficoltà economiche e finanziarie, con una crescita lenta dello 0,4% nel 2024, un tasso di disoccupazione del 16% e un debito pari a circa l'80% del Pil.
Nell'agosto 2024 Saied si rese protagonista di un vasto rimpasto governativo durante il quale nomino' premier Kamel Madouri, un ex alto funzionario pubblico della Banca centrale, specializzato in affari sociali. Cambiò anche 19 ministri, giustificando la sua decisione con "l'interesse supremo dello Stato" e con imperativi di "sicurezza nazionale".
La sostituzione del primo ministro avviene in un clima politico teso, con decine di oppositori incarcerati, alcuni già da due anni, oltre a imprenditori e personaggi dei media.
Nell'estate del 2021, Saied licenziò il suo primo ministro e congelò il parlamento. Da allora ha rivisto la Costituzione per ripristinare un regime ultrapresidenziale in cui di fatto detiene tutti i poteri. Dopo questo colpo di mano, l'opposizione e le ong tunisine e straniere hanno deplorato il regresso dei diritti e delle libertà in Tunisia. Saied è stato rieletto il 6 ottobre 2024 con una schiacciante maggioranza dei voti (oltre il 90%) in una tornata elettorale caratterizzata da un'affluenza alle urne molto bassa, di circa il 30%. Molto vicino alla vicina Algeria, che sostiene la Tunisia con crediti e forniture di carburante a prezzi vantaggiosi, Saied ha sospeso più di un anno fa le trattative con il Fondo monetario internazionale (Fmi), per un nuovo prestito di 2 miliardi di dollari in cambio di una serie di riforme, in particolare nei sussidi statali per i prodotti energetici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA