Nella serata del 18 gennaio 1994, durante un servizio esterno, nel tratto di Scilla dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, gli appuntati scelti Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, del Radiomobile della Compagnia di Palmi, insospettiti da un'auto, si avvicinarono per effettuare un controllo.
Fu allora che dalla vettura vennero sparati numerosi colpi di arma da fuoco verso i militari che furono feriti mortalmente.
Le indagini successive hanno
consentito di ricondurre l'agguato alla strategia stragista
posta in essere all'inizio degli anni '90 da Cosa nostra e
'ndrangheta nel loro attacco allo Stato. Quali mandanti del
duplice omicidio sono stati condannati all'ergastolo in primo
grado - nel processo denominato 'ndrangheta stragista - il boss
del rione Brancaccio di Palermo Giuseppe Graviano e Rocco Santo
Filippone, ritenuto espressione della cosca Piromalli di Gioia
Tauro. Al momento è in corso il processo d'appello.
Oggi, nel nel 29mo anniversario del dupllice omicidio, i
carabinieri della Compagnia di Palmi, alla presenza del prefetto
di Reggio Calabria Massimo Mariani, del questore Bruno Megale,
del comandante Provinciale di Reggio Calabria Marco Guerrini, e
dei familiari delle vittime, hanno ricordato i due militari. La
commemorazione ha avuto inizio a Palmi, nella Concattedrale, con
la messa in suffragio dei militari caduti, officiata dal Vicario
del Vescovo, don Pino Varrà, per poi proseguire con la
deposizione di una corona d'alloro, nell'area di sosta
dell'autostrada prima dell'uscita di Scilla, dove fu compiuto
l'attentato e dove oggi si trova il monumento alla memoria dei
due carabinieri. I militari e i familiari non hanno mancato,
anche quest'anno, di far sentire la loro presenza, a
testimonianza, riferisce l'Arma, "dell'inscindibile vincolo che
lega nel tempo i militari in servizio, i commilitoni caduti
nell'adempimento del dovere e le famiglie che hanno perso i loro
cari".
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