"Quello che emerge al di sopra
di tutto è la situazione socio-demografica che riflette un pò
quella che è la situazione nazionale con un invecchiamento
rilevante della popolazione. In Calabria un soggetto su quattro
appartiene alla fascia over 65. E questo si ripercuote su una
serie di situazioni e di attività che svolge l'Istituto in un
contesto ulteriormente aggravato dal tasso nascite/decessi che
mantiene un andamento sfavorevole". Lo ha detto il direttore
regionale dell'Istituto nazionale Previdenza Sociale a Catanzaro
in occasione della presentazione del
Rendiconto sociale regionale del 2023. Il documento annuale è
stato illustrato dal presidente del Comitato regionale
dell'Istituto di previdenza, Domenico Zannino e dal direttore
Giuseppe Greco, alla presenza, tra gli altri, anche del
sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, dell'assessore
regionale Gianluca Gallo e del vice sindaco di Catanzaro Giusy
Iemma.
Lo scorso anno la Calabria, è emerso dai dati, ha registrato
una crescita del +1,2% del Pil malgrado la regione rimanga
quella con il pil pro-capite più basso (19,4 mila euro nel 2022,
contro i 54,5 mila della Provincia autonoma di Bolzano e i 44,4
mila della Lombardia). A preoccupare è l'andamento
sociodemografico calabrese che, in linea con la tendenza
nazionale, è caratterizzato da un saldo negativo determinato da
un aumento dei decessi a fronte di una diminuzione delle
nascite. Al 31 dicembre 2023 in Calabria risiedevano 1.838.150
abitanti (pari al 3,11% della popolazione italiana), 8.460 in
meno di quelli rilevati alla stessa data dell'anno precedente
(1.846.610 abitanti). I residenti con oltre 65 anni
rappresentano il 23,9% della popolazione complessiva (il dato
nazionale è pari al 24,3%). Nel 2022, ultimo dato disponibile,
le immigrazioni hanno superato le emigrazioni; il saldo
migratorio positivo è molto distante dal compensare il valore
negativo del saldo tra nascite e decessi. la popolazione
calabrese sta quindi decrescendo.
In materia di economia e mercato del lavoro, nel 2022 la
crescita è stata dell'1,8% e nel 2021 del +4,5%. Il numero medio
di imprese è 149.500 (nel 2022 il dato si attestava su un totale
di 152.022). Si riduce anche il numero delle microimprese e
aumenta lievemente quello delle Pmi; le grandi imprese (con più
di 250 addetti), escluse le Pa, che generalmente garantiscono
maggiore competitività sui mercati internazionali e retribuzioni
più alte, sono solo 22 (nel 2022, 19). Tra i lavoratori
autonomi, i commercianti sono 59.893, gli artigiani 31.151, gli
agricoli 9.628; tutti in diminuzione rispetto al 2022. Nel 2023,
nel settore privato, le assunzioni di lavoratori sono state
156.692, le cessazioni 145.700. Il saldo netto (+10.917 nel
2021, anno di ripresa economica) è rimasto positivo nel 2023. Il
numero complessivo di lavoratori dipendenti del settore privato
(settori agricolo e domestico esclusi) assicurati nella Regione
è passato dai 222.122 lavoratori del 2022 ai 232.113 del 2023,
con una crescita di oltre il 9%. Nel dettaglio, si rilevano
5.172 lavoratori in più a tempo indeterminato, 4.163 in più a
tempo determinato e 656 lavoratori in più con rapporto di lavoro
stagionale. Gli aumenti hanno riguardato entrambi i generi.
Rispetto all'anno precedente, si assiste, sia per gli italiani
sia per gli stranieri, ad una riduzione delle assunzioni a tempo
indeterminato e ad un aumento delle assunzioni a tempo
determinato. Il tasso medio di occupazione è stato pari al
44,6%, rispetto al 43,5% del 2022; la provincia con il tasso più
elevato è Catanzaro. Redditi e retribuzioni sono più bassi della
media nazionale.
"In Calabria - ha detto ancora Greco - si sconta un
ulteriore fenomeno negativo che è l'emigrazione di cervelli,
giovani altamente scolarizzati che lasciano la nostra terra
impoverendola e andando ad arricchire realtà del nord Italia o
altre nazioni. Non siamo attrattivi al punto da farli rientrare
e questo è un grosso problema. Il Rendiconto è uno strumento che
il decisore politico non può non prendere a riferimento per
qualsiasi iniziativa voglia porre in essere. E la Regione
Calabria da un pò di tempo utuilizza i datui messi a
disposizione dall'Inps. Siamo sulla buona, anzi ottima strada e
dobbiamo intensificare sempre più queste buone buone pratiche".
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