È un operaio calabrese di 38 anni il primo morto sul lavoro del 2025 in Italia. Francesco Stella, di Lamezia Terme, è deceduto dopo essere precipitato dall'altezza di sei metri mentre stava lavorando su un'impalcatura all'interno di un'azienda per la produzione di profilati nell'area industriale di San Pietro Lametino.
Secondo quanto é emerso dai primi accertamenti, Stella é deceduto a causa dei traumi riportati nell'urto col terreno e a nulla è servito l'intervento dei sanitari del 118.
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità, affidando il fascicolo al sostituto procuratore di turno, Giuseppe Falcone, in coordinamento col Procuratore, Salvatore Curcio. Il magistrato ha disposto il sequestro dell'area di pertinenza dove è avvenuto l'incidente e l'autopsia sul corpo della vittima. Le indagini sono state delegate al Commissariato della polizia di Stato e al personale dello Spisal. Lo scopo dell'inchiesta aperta dalla Procura é di verificare se nel cantiere fossero state poste in essere tutte le misure per la prevenzione antinfortunistica.
Appena pochi giorni addietro in occasione del suo messaggio per il Capodanno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato l'attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: "non possono più bastare - ha detto il Capo dello Stato - parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali, tutti, si possono e si devono prevenire". Un monito chiaro che, purtroppo, deve fare i conti con la realtà.
Ed anche oggi un altro operaio è morto nel Barese schiacciato dall'automezzo dal quale era sceso poco prima per aprire un cancello. L'uomo, 59 anni, lavorava in un'azienda agricola.
Il 2024, tra gli anni più neri per gli infortuni sul lavoro, si è chiuso lasciandosi dietro una lunga scia di sangue e dolore.
Troppe le stragi sul lavoro nel Paese come quella accaduta a inizio anno a Firenze, il 16 febbraio, con la morte di quattro operai e di un autotrasportatore impegnati in un cantiere Esselunga. In quella circostanza a cedere è stata una struttura in cemento che ha travolto le vittime.
Il 9 aprile, è stata la volta di Suviana, nell'appennino bolognese, dove è esplosa una turbina della centrale elettrica dell'Enel: sette le persone decedute. E ancora in Sicilia, a Casteldaccia, a maggio, quando in cinque hanno perso la vita all'interno di una fogna dove stavano svolgendo lavori per conto di una società di gestione delle condotte idriche di Palermo. Di recente, il 9 dicembre a Calenzano, in provincia di Firenze, c'é stata un'esplosione in un deposito di carburanti dell'Eni mentre erano in corso lavori di manutenzione. Il bilancio in questo caso è stato di cinque vittime.
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