Dal 16 al 25 febbraio al Teatro
Totò di Napoli (il sabato doppio spettacolo ore 17.30 e 21,
domenica ore 18) arriva Lino D'Angiò protagonista della commedia
"Già l'ho visto!". Proponendosi al suo pubblico in più ruoli,
l'artista, già noto per le sue imitazioni di personaggi come
Bassolino e De Laurentiis, si cimenterà come attore. Prodotta da
Musicaè Management di Giovanni Oliviero, la commedia è scritta
dallo stesso D'Angiò, che firma anche la regia, e da Luciano
Medusa. In scena, Lino D'Angiò (nel ruolo di Alighiero Franzese
e altri personaggi) reciterà in compagnia di Domenico Pinelli
(Marco Villani), Angelo Belgiovine (Peppino Villani), Tina
Scatola (Nunzia Villani), Claudia Federica Petrella (Carla
Pulcra) e Tommaso Tuccillo (Alex Riccardi).
"Lo scrittore Giovanni De Maurizio - si legge nelle note
dello spettacolo - è alle prese con un nuovo giallo: Marco vive
a Napoli con Carla, la sua fidanzata. È giovane, ma già
indebitato con don Antonio, boss proprietario dell'appartamento
e dello stabile in cui vive. Marco ha fatto credere ai suoi
genitori di essere 'inserito' in ottimi ambienti lavorativi: una
bugia necessaria allo scopo di farsi mandare soldi, perché don
Antonio non vuole aspettare, il debito deve essere saldato
subito. L'arrivo dei genitori di Marco sarà l'occasione per
procurarsi il denaro: con l'aiuto di Alighiero - portiere dello
stabile appassionato di imitazioni e travestimenti - il giovane
metterà in scena un piano per dimostrare ai suoi genitori di
avere conoscenze importanti e così farsi saldare il debito.
Tutto sembra filare liscio, finchè la scoperta di un omicidio
porterà il commissario Riccardi nell'appartamento, per cercare
l'assassino e risolvere il caso… Riuscirà l'autore del giallo a
scrivere un finale logico e giusto?".
Le musiche sono di Jenna' Romano, i costumi di Pina
Bonfantini, le parrucche di Antonio Luciano, le scene di Visual
Sacs srl. Audio e Luci di Enzo Esposito. Video Ledwall di Paolo
Olivieri. I video sono stati realizzati da Carmine Giordano
mentre le grafiche sono a cura di Max Laezza.
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