Si chiama "Giosi - Spazio 104", la galleria-contenitore d'arte che fa da ponte tra passato e futuro.
Una storia lunga quasi 200 anni, quella della famiglia
Giosi, che giunta alla sesta generazione, racconta come
l'omonima "bottega" di articoli per belle arti, specializzata in
restauro, abbia visto passare, nel tempo, un'importante
tradizione artistica.
E' stato inaugurato ieri lo spazio di via Santa Maria di
Costantinopoli 104 a Napoli, che per l'occasione ha organizzato
una collettiva, in allestimento fino al prossimo 4 maggio, che
vede in esposizione, tra gli altri, artisti come: Domenico
Spinosa, Gianni Pisani, Carlo Alfano, Bruno Starita, Gerardo Di
Fiore, Nino Longobardi, Valeria Corvino, Antonio Sannino,
Christian Leperino, Ciro Sannino, Roberto Della Noce, Tommaso
Ottieri, Francesca Strino e Fabrizio Scala.
"Intorno al numero 104 - spiegano i fratelli Guido e Fabrizio
Giosi - girano varie coincidenze.
Oltre al numero civico dello
Spazio, tanti sono anche gli anni che ha vissuto nonno Tullio
Giosi, gallerista riconosciuto e grande intenditore d'arte della
sua generazione, e poi c'è la data dell'inaugurazione ovvero
104".
Distintiva, la porta azzurra dello spazio, che si presterà
anche a laboratori, workshop, percorsi formativi. "Sarà un luogo
dove esporre e comunicare - sottolinea Fabrizio Giosi -
approfondire e creare nuove connessioni, offrire opportunità
anche a giovani emergenti, aperto a chi ha voglia di conoscere e
confrontarsi, dedicato agli appassionati, ai curiosi e a chi ha
voglia di mettersi in gioco, per sviluppare e promuovere l'arte
e la creatività attraverso mostre, incontri, seminari,
presentazioni".
"L'idea di questo "spazio open" per gli artisti - continua
Fabrizio Giosi - nasce dall'esigenza e dalla volontà di
continuare a portare avanti la storia di una famiglia legata da
sempre al mondo dell'arte, ma con un'attenzione diversa, con un
occhio innovativo legato alla sperimentazione di linguaggi
moderni e contemporanei, proiettata a mettere in collegamento
artisti affermati con artisti emergenti, giovani maestri e
giovanissimi allievi delle scuole d'arte e della storica
Accademia di Belle Arti di Napoli".
"La mostra presentata - conclude Fabrizio Giosi - è
volutamente senza titolo e vuole essere un dialogo storico con
le opere della collezione di famiglia come quelle di Gianni
Pisani, Domenico Spinosa, Gerardo di Fiore e le opere di oggi di
Nino Longobardi, Christian Leperino e altri".
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