Si aprirà il 20 novembrecon 'Rusalka' di Antonín Dvořák per la regia di Dmitri Tcherniakov, la stagione 24-24 del Teatro di San Carlo e ultima del quinquennio Lissner.
Sul podio ci sarà il direttore musicale Dan Ettinger, protagonista sarà Asmik Grigorian per la prima volta al lirico partenopeo.
Dodici titoli operistici, quattro balletti
e ventuno concerti, quarta edizione del Festival Pianistico e
rassegna di Musica da Camera, il claim del cartellone è 'Respiro
/ Breath', un invito alla riflessione, a prendere fiato come in
musica, ma anche un respiro di pace forte auspicio per il
presente.
Stéphane Lissner illustra un programma, come sempre, di voci
superstar (da Netrebko a Kaufmann, da Radvanovsky a Tézier e
Sierra) e ne approfitta per un primo bilancio sottolineando che
al suo arrivo il teatro aveva una buona stabilità economica ma
minor posizionamento internazionale. "Oggi è economicamente
molto stabile, abbiamo chiuso il '23 con un utile di 500mila
euro. Grazie al rapporto con sindacati e lavoratori, nonostante
problemi esterni, (dal covid alla sua decadenza per effetto del
decreto pensionamento, poi seguita al reintegro del Tribunale
ndr) abbiamo un nuovo organico, siamo in chiusura di tutti i
concorsi. Dopo i tagli della Regione il bilancio è inferiore a
quello del mio arrivo. Se i risultati sono questi è per
l'impegno di tutti i lavoratori, una squadra che ha consentito
una proposta artistica di alto livello" .
Lissner rimarca poi l'importanza dell'attività di Officine
Vigliena, "vero progetto sociale, tutto finanziato da bandi e
sponsor" ringraziando la dg Emmanuela Spedaliere. Non
dimenticando di sottolineare la rinascita del corpo di ballo
portato da 13 a 40 danzatori e oggi invitato in tutto il mondo.
"Stagione eccellente, faccio i complimenti - commenta Riccardo
Realfonso rappresentante della Regione Campania nel Consiglio di
Indirizzo della Fondazione intervenendo nella conferenza stampa
- per fare tutto questo occorre però che il San Carlo sia
sostenuto dalle varie istituzioni, come appunto accade, perché
anche se gli incassi sono crescenti non bastano. Ricordiamo che
la Regione Campania dà il maggior finanziamento di una Regione a
un ente lirico in Italia. Più della Lombardia alla Scala".
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