Essere bambini in Campania è più
difficile che nel resto d'Italia. È quanto emerge dall'Indice
regionale sul maltrattamento e la cura all'infanzia in Italia,
realizzato da Fondazione Cesvi e presentato questa mattina a
Napoli, nella Biblioteca comunale di Secondigliano Guido Dorso.
Al centro dell'incontro la situazione della Regione, con
interventi che, a partire dall'analisi dei bisogni del
territorio, hanno evidenziato la necessità di potenziare i
servizi a tutela dell'infanzia, attraverso un modello integrato
che prevenga e contrasti il fenomeno del maltrattamento su
bambini e bambine.
Fondazione Cesvi ha presentato un approfondimento della sesta
edizione dell'Indice regionale sul maltrattamento e la cura
all'infanzia in Italia dedicato alla situazione campana: il
report stila una graduatoria delle Regioni italiane in relazione
alla prevenzione e alla risposta al maltrattamento all'infanzia
e per la Campania emergono indicatori e aspetti di miglioramento
distintivi. La Campania, infatti, pur risultando la realtà
italiana in cui i minori sono sottoposti a maggiori rischi di
contesto (all'ultimo posto preceduta da Sicilia e Puglia) e tra
quelle con il più alto numero di minori, è contemporaneamente la
regione dove l'intervento dell'amministrazione territoriale per
migliorare questi fattori di rischio risulta significativo.
Relativamente ai fattori di rischio connessi alla dimensione
"capacità di cura di sé e degli altri" la Campania continua a
riscontrare un valore abbondantemente superiore alla media
nazionale. Invece i dati relativi ai servizi per adulti e in
particolare sul sostegno alla genitorialità (che non rilevano il
numero assoluto di servizi erogati, ma il rapporto tra il numero
di utenti e servizi rispetto ai minori e agli adulti in età
genitoriale residenti sul territorio) in diminuzione a livello
nazionale, indicano per la Campania un miglioramento fino al
14.mo posto.
Nei servizi per la prima infanzia la Campania è solo al 20.mo
posto, dato su cui influisce il basso tasso di occupazione
femminile in Campania, elemento che permetterebbe alle famiglie
di sostenere il costo di tali servizi. Mentre in generale nel
Paese il numero di pediatri è in diminuzione, la Campania
ottiene l'undicesimo posto (per numero di pediatri di libera
scelta), un dato che la avvicina alla media nazionale ed è
superiore a quello del Sud per il 2021.
"La Campania, seppure considerata una Regione ad elevata
criticità, mostra importanti segnali di un forte e crescente
impegno nel contrastare il fenomeno del maltrattamento in
Italia" ha dichiarato Stefano Piziali, direttore generale di
Cesvi. «Abbiamo rilevato con la pandemia un aumento dei fattori
di rischio. In contemporanea, tuttavia, si sono evidenziati
alcuni miglioramenti nei servizi offerti, che rendono la Regione
con un potenziale molto alto sul tema del contrasto al fenomeno.
In questo quadro, la collaborazione con le Istituzioni e con la
rete territoriale è fondamentale nel trovare insieme strategie
efficaci per rispondere alle esigenze dei minori e delle loro
famiglie".
"Un ecosistema a misura dei bambini si crea a partire dal
contesto familiare, ecco perché bisogna lavorare per garantire
alle famiglie condizioni di vita e lavorative migliori. Il
sostegno alla genitorialità è fattore fondamentale. Occorre
potenziare tutti quei servizi che consentono di avere una
migliore conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro.
Penso, ad esempio, al contributo che possono dare asili nido e
scuole d'infanzia. Il Comune di Napoli sta investendo grandi
risorse, grazie al PNRR, per avere strutture e servizi
all'avanguardia e, soprattutto, per poter accogliere un numero
maggiore di bambini, venendo incontro alla crescente domanda che
c'è da parte delle famiglie. I dati di questo rapporto, che
segnalano significativi miglioramenti proprio nell'ambito del
sostegno alla genitorialità, ci confermano che siamo sulla
strada giusta": così l'assessora all'Istruzione e alle Famiglie
Maura Striano.
In Campania, Cesvi è attiva a Napoli dal 2017, nel quartiere di
San Pietro a Patierno, con la Casa del Sorriso, struttura che
sostiene l'infanzia in difficoltà e supporta le famiglie.
Secondo il Comune di Napoli, il 39% dei 5.267 bambini e ragazzi
assistiti dai servizi sociali ha subito maltrattamenti, spesso
in famiglia. Nella Casa del Sorriso sono accolti minori e
famiglie vulnerabili della zona, dove si sommano fattori di
rischio come la disoccupazione, le gravidanze precoci al 14,9%,
l'alto tasso di dispersione scolastica. Nello spazio
multifunzionale, gestito da Cesvi con la Cooperativa Sociale Il
Grillo Parlante, sono promosse attività di sostegno psicologico,
ascolto e orientamento, di supporto alla genitorialità,
laboratori sportivi, psicomotori, artistico-espressivi, proposte
educative e percorsi personalizzati per sviluppare e potenziare
le proprie risorse. «Nel primo semestre dell'anno la Casa del
Sorriso di Napoli ha coinvolto circa 400 persone, soprattutto
bambini e giovani, ma anche molti genitori in situazioni di
fragilità, che hanno trovato uno spazio sicuro di ascolto e
partecipazione da cui ripartire» - ha concluso Piziali.
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