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Re Felipe,con Napoli parentela di cuori e caratteri

Re Felipe,con Napoli parentela di cuori e caratteri

Conferito dalla Federico II dottorato ricerca honoris causa

NAPOLI, 12 dicembre 2024, 22:32

Redazione ANSA

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++ Re Felipe, unire forze paesi europeisti e saldi in democrazia ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

++ Re Felipe, unire forze paesi europeisti e saldi in democrazia ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Patrizia Sessa) L'amore per Napoli, l'importanza di "unire le forze dei paesi europeisti e saldi nei valori democratici", ma anche la grande amicizia con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale, non a caso, dedica le sue uniche parole in italiano. Filippo VI è emozionato sul palco del Teatro San Carlo di Napoli. Oggi l'università Federico II gli ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Scienze sociali e Statistiche. E nella sua lectio magistralis non fa che sottolineare il legame tra la Spagna, l'Italia e Napoli, una "parentela di cuori e di caratteri", dice, citando Baltasar Gracián.
    Ricorda Valencia, i suoi morti, unico 'fuori testo' del suo discorso. E sottolinea la presenza, oggi a Napoli, del Capo dello Stato Mattarella. Parla in italiano quando dice che "la sua presenza in questo momento, signor Presidente, è per noi motivo di particolare emozione, in quanto gesto di sincera amicizia che resterà sempre nella nostra memoria". Ci sono diversi motivi per i quali, nell'ambito delle celebrazioni degli 800 anni della Federico II, il dottorato di ricerca è stato conferito a Re Felipe, accompagnato dalla regina Letizia: "La sua formazione, la sua determinazione nell'affrontare povertà ed esclusione sociale, il suo impegno culturale, il suo interesse sui progetti di volontariato, ambiente, università", spiega la coordinatrice del dottorato Enrica Amaturo nel suo intervento.
    "Lei entra a far parte della Comunità dei Federiciani illustri, che include importanti figure storiche come Tommaso D'Aquino, Giordano Bruno, Gian Battista Vico e tre Presidenti della Repubblica italiana", dice il rettore della Federico II Matteo Lorito.
    Ed onorato si dice re Felipe per il legame con "una delle università più importanti d'Italia, d'Europa e del mondo, giusto nell'anno in cui festeggia il suo ottavo centenario". "Senza la Spagna non si può comprendere Napoli e senza l'Italia, e concretamente Napoli, non è possibile comprendere la Spagna", sottolinea nella sua lectio magistralis. "Visitare Napoli - dice re Felipe che ha avuto modo di ammirare la città da Villa Rosebery, durante la colazione di lavoro con Mattarella - rappresenta sempre un'esperienza intensa e suggestiva, e lo è anche per la Regina e per me in questa occasione: ricevendo poi in questa sede il primo dottorato honoris causa concessomi da una università fuori dalla Spagna, so che da oggi questa città e questo ateneo entreranno a far parte dei miei ricordi più duraturi".
    La platea applaude a lungo mentre rivolge un tributo in piedi a lui, alla Regina Letizia, al presidente Mattarella e sua figlia, tutti nel palco reale. Re Felipe cita i tanti legami con Napoli e chiama in causa proprio il San Carlo, "il primo al mondo nel suo genere, costruito del grande architetto Giovanni Antonio Medrano su richiesta del vostro Carlo di Borbone, ossia del nostro Carlos III, mio ascendente diretto e primo re di Napoli, che lasciò la città per diventare re di Spagna".
    Un discorso pieno di storia, cultura ma che non dimentica l'Europa, in primis l'importanza di "unire le forze dei paesi moderni, europeisti e saldi nei valori democratici, entro i quali la Spagna e l'Italia occupano un uno spazio molto significativo".
   

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