Il tribunale di Nola ha
condannato a due anni di carcere il medico Stefano Cristiano, il
chirurgo bariatrico che operò allo stomaco Raffaele Arcella,
29enne di Caivano che morì poco dopo l'intervento eseguito
presso la Clinica Trusso di Ottaviano. La sentenza è stata
emessa dal giudice monocratico Alessandra Zingale, che ha
condannato l'imputato anche al risarcimento da liquidarsi in
sede civile a favore degli eredi di Arcella (difesi da Fernando
Maria Pellino).
Cristiano è sotto processo anche al tribunale di Santa Maria
Capua Vetere (Caserta) per la morte per colpa medica del 69enne
Francesco Di Vilio e per le lesioni gravi procurate alla 30enne
Angela Iannotta. Sia Di Vilio che la Iannotta, entrambi di
Santa Maria Capua Vetere, furono operati da Cristiano allo
stomaco con applicazione del bypass gastrico, stesso intervento
subito da Arcella. Il 69enne Di Vilio aveva un tumore mentre la
Iannotta, madre di tre figli, voleva dimagrire, e dopo
l'intervento di Cristiano finì in fin di vita all'ospedale di
Caserta, dove passò un calvario durato diversi mesi, subendo
numerose operazioni salvavita, fino all'intervento ricostruttivo
dell'addome, eseguito dal dottor Francesco Corcione.
Al processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la cui
prima udienza dibattimentale si terrà il 16 gennaio prossimo, i
difensori della Iannotta e di Di Vilio (avvocati Gaetano e
Raffaele Crisileo) sono riusciti ad ottenere la chiamata come
responsabile civile della struttura sanitaria, Villa Del Sole di
Caserta, dove avvennero gli interventi di Cristiano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA