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Frana Ischia, c'è il piano di ricostruzione post calamità

Frana Ischia, c'è il piano di ricostruzione post calamità

Regione Campania ha adottato documento che ora arriva ai Comuni

ISCHIA, 08 gennaio 2025, 12:47

Redazione ANSA

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Per la ricostruzione post calamità dell'isola d'Ischia arriva un altro importante passaggio: la Regione Campania ha infatti adottato ufficialmente il Piano di ricostruzione per i territori dei comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio quelli cioè direttamente toccati dal sisma del 2017 e dalla alluvione del 2022.
    Il documento è stato pubblicato ieri negli albi pretori dei tre comuni isolani e sarà presentato ufficialmente alla popolazione questa settimana, nel corso di due consigli comunali convocati ad hoc dai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno e di una conferenza stampa organizzata dalla Regione nella sede isolana del Commissariato alla Ricostruzione di Ischia.
    A seguito della pubblicazione potranno essere inoltrate osservazioni, modifiche o integrazioni al piano che di fatto disciplinerà la riedificazione degli edifici distrutti dalle calamità naturali e determinerà le sorti di quelli danneggiati e che sorgono in zone ritenute ad alto rischio.
    Dalla prima analisi del documento si evince il divieto assoluto di edificabilità per il Celario, la zona di Casamicciola di massimo impatto della tragica frana del novembre 2022 e dove persero la vita 12 persone e la necessità di delocalizzazione per tutti gli edifici costruiti negli alvei che discendono dal monte Epomeo.
    Il piano ha suddiviso il territorio dei comuni isolani interessati in ambiti territoriali omogenei (Ato) a seconda dei rischi presenti (sismico, idrogeologico e idraulico) mentre gli edifici coinvolti sono stati classificati per tipologia e grado di intervento necessario per garantire una ricostruzione che sia sicura, sostenibile e rispettosa del contesto paesaggistico.
    Secondo il piano redatto dagli uffici regionali sull'isola sono complessivamente 326 gli edifici da delocalizzare poiché sorgono in zone ad alto rischio; la maggior parte sono quelli residenziali - 261 - e per il resto si tratta di strutture ricettive, commerciali, sanitarie, depositi e botteghe e di conseguenza assommano a diverse centinaia gli isolani da delocalizzare in zone sicure.
    C'è dunque grande attesa sull'isola per le sedute dei civici consessi in cui il documento sarà presentato e dove si potranno raccogliere le prime indicazioni sulle modifiche richieste dai cittadini che andranno inoltrate, entro 60 giorni, congiuntamente alla Regione, ai comuni competenti ed alla struttura commissariale per la ricostruzione.
    "ll Piano di ricostruzione dell'isola d'Ischia - ha affermato il vice presidente regionale Fulvio Bonavitacola sull'argomento - è un documento tecnico complesso e per molti versi innovativo considerando che, per la prima volta in Italia, è stato elaborato tenendo conto sia delle necessità della ricostruzione post-sisma che della mitigazione del dissesto idrogeologico che grava sull'isola ma tenendo ben presenti le esigenze della popolazione isolana".
   

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