Per la ricostruzione post calamità
dell'isola d'Ischia arriva un altro importante passaggio: la
Regione Campania ha infatti adottato ufficialmente il Piano di
ricostruzione per i territori dei comuni di Casamicciola, Lacco
Ameno e Forio quelli cioè direttamente toccati dal sisma del
2017 e dalla alluvione del 2022.
Il documento è stato pubblicato ieri negli albi pretori dei
tre comuni isolani e sarà presentato ufficialmente alla
popolazione questa settimana, nel corso di due consigli comunali
convocati ad hoc dai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno e di
una conferenza stampa organizzata dalla Regione nella sede
isolana del Commissariato alla Ricostruzione di Ischia.
A seguito della pubblicazione potranno essere inoltrate
osservazioni, modifiche o integrazioni al piano che di fatto
disciplinerà la riedificazione degli edifici distrutti dalle
calamità naturali e determinerà le sorti di quelli danneggiati e
che sorgono in zone ritenute ad alto rischio.
Dalla prima analisi del documento si evince il divieto
assoluto di edificabilità per il Celario, la zona di
Casamicciola di massimo impatto della tragica frana del novembre
2022 e dove persero la vita 12 persone e la necessità di
delocalizzazione per tutti gli edifici costruiti negli alvei che
discendono dal monte Epomeo.
Il piano ha suddiviso il territorio dei comuni isolani
interessati in ambiti territoriali omogenei (Ato) a seconda dei
rischi presenti (sismico, idrogeologico e idraulico) mentre gli
edifici coinvolti sono stati classificati per tipologia e grado
di intervento necessario per garantire una ricostruzione che sia
sicura, sostenibile e rispettosa del contesto paesaggistico.
Secondo il piano redatto dagli uffici regionali sull'isola
sono complessivamente 326 gli edifici da delocalizzare poiché
sorgono in zone ad alto rischio; la maggior parte sono quelli
residenziali - 261 - e per il resto si tratta di strutture
ricettive, commerciali, sanitarie, depositi e botteghe e di
conseguenza assommano a diverse centinaia gli isolani da
delocalizzare in zone sicure.
C'è dunque grande attesa sull'isola per le sedute dei civici
consessi in cui il documento sarà presentato e dove si potranno
raccogliere le prime indicazioni sulle modifiche richieste dai
cittadini che andranno inoltrate, entro 60 giorni,
congiuntamente alla Regione, ai comuni competenti ed alla
struttura commissariale per la ricostruzione.
"ll Piano di ricostruzione dell'isola d'Ischia - ha affermato
il vice presidente regionale Fulvio Bonavitacola sull'argomento
- è un documento tecnico complesso e per molti versi innovativo
considerando che, per la prima volta in Italia, è stato
elaborato tenendo conto sia delle necessità della ricostruzione
post-sisma che della mitigazione del dissesto idrogeologico che
grava sull'isola ma tenendo ben presenti le esigenze della
popolazione isolana".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA