La speranza comune è che le guerre
finiscano e che "i potenti la smettano e facciano la pace". Sono
centinaia le letterine di bambini giunte all'attenzione
dell'arcivescovo di Taranto Ciro Miniero che nei giorni scorsi
ha rivolto un appello ai più piccoli, chiedendo loro di aiutarlo
a scrivere il messaggio con gli auguri natalizi per la comunità
tarantina, sulla traccia del tema indetto da Papa Francesco per
il Giubileo del 2025, 'Pellegrini di speranza'.
"Vorrei sapere - l'invito del vescovo - quali sono le vostre
speranze, per il presente e per il futuro, e vi chiedo di farlo
usando carta e penna, come si faceva una volta". Le letterine
sono giunte alla redazione di Nuovo Dialogo, giornale della
Diocesi, che ha promosso l'iniziativa in collaborazione con
l'Ufficio per l'educazione e la scuola diretto da don Ciro
Alabrese.
I bambini sono molto colpiti dalle immagini della tv,
soffrono per i loro coetanei "sotto le bombe, senza cibo e che
non avranno i regali". Poi c'è la speranza per un mondo più
pulito, si va da quella della "chiusura dell'Ilva" a causa
dell'inquinamento, che riguarda tutto il territorio, alle
letterine del versante orientale della provincia in cui spesso
si parla della discarica: 'puzza, fa ammalare, vorrei non dover
più partecipare a manifestazioni per la sua chiusura'".
Sia i maschietti che le femminucce parlano della violenza
sulle donne, una bambina spera che da grande potrà "essere
libera di camminare per strada senza paura". In tanti
sottolineano che "siamo tutti uguali, a prescindere dal nostro
colore, ma certi grandi non lo capiscono"; e aggiungono che
vorrebbero "non ci fosse più bullismo": un bambino scrive di
esserne stato vittima.
Ha strappato più di un sorriso all'arcivescovo, spiega il
giornale della Diocesi, il tono affettuoso e confidenziale di
molte lettere: "Qui posso confidarmi con uno del mestiere", "non
ti conoscevo ma hai avuto una bella idea", "io sono piccolo ma
tu stai più in confidenza, chiedile tu queste cose", "va bene ma
ora vieni a trovarci a scuola". Una valanga di dolcezza e
genuinità.
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