Sono forti i rapporti e le relazioni tra le università e i comuni italiani ed è stato dimostrato che questi legami hanno un valore strategico per lo sviluppo urbano e territoriale.
Luoghi di produzione e di condivisione della conoscenza, infatti, le città universitarie sono piattaforme di innovazione al servizio del Paese.
Di qui il rafforzamento della
collaborazione tra la Conferenza dei rettori (Crui) e
l'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) per rendere
queste città sempre più funzionali, sostenibili, dinamiche e
attrattive a beneficio non solo delle comunità studentesche, ma
della più ampia popolazione urbana di cui queste sono parte.
Di questo hanno parlato oggi Giovanna Iannantuoni,
presidente della Crui, Gaetano Manfredi, presidente Anci, Fabio
Pollice, delegato Crui per la Giornata Nazionale delle
Università e Alberto Felice De Toni, delegato Anci per
l'Università e la Ricerca.
Uno studio rivela che l'impatto economico delle università
sui territori è ben più ampio di quello meramente economico ed
ha effetti diretti (stipendi, investimenti in infrastrutture
ecc), indiretti (aumento degli acquisti di beni e servizi) e
indotti (aumenti dei redditi percepiti in quell'area).
Da una rilevazione, alla quale hanno partecipato oltre i 2/3
delle università che fanno parte della Crui, è emerso che
nell'82% dei casi ci sono convenzioni tra atenei e
amministrazioni comunali; nel 92% dei casi vengono anche
organizzati eventi culturali congiunti e nell'87% dei casi
questi si tengono nelle scuole; musei e siti archelogici sono
affidati alla gestione universitaria nel 34% dei casi. Ci sono
anche forme di collaborazione sui sevizi di trasporto nel 32%
dei casi e su spazi per finalità istituzionali.
L'obiettivo - è stato detto oggi - è promuovere nuove e più
efficaci strategie di interazione per gli anni a venire.
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