Si inaugura oggi alle 17 al Museo
delle Mura di Roma la mostra fotografica "Io So(g)no. Sguardi
dei minori stranieri non accompagnati sulla loro realtà e i loro
sogni" nata da un progetto dell'Unhcr Agenzia Onu per i
Rifugiati e l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza
(Agia). Tredici ragazzi e due ragazze provenienti da Egitto,
Albania, Eritrea, Gambia, Filippine, Somalia, Ghana e Nigeria,
ospiti delle strutture d'accoglienza "Il Tetto Casal Fattoria" e
"La Città dei ragazzi", hanno raccontato per immagini la propria
vita e i loro sogni in Italia. "Io so(g)no" è articolata
seguendo quattro grandi temi: "Roma. La città che ci ha
protetto"; "Chi siamo"; "Ritratti (cosa vedo - cosa sogno) e
"Esercizi con la luce". L'esposizione è frutto di un'attività di
formazione sul linguaggio fotografico e di ascolto istituzionale
oggetto di una collaborazione tra Unhcr e Agia iniziata
nell'ottobre 2017.
La mostra, che apre domani e chiude il 6 gennaio, è promossa
da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi
museali di Zètema Progetto Cultura. Ingresso gratuito.
"Ogni fotografia racconta una storia individuale - dice
l'Autorità garante Filomena Albano - ma è anche la sintesi di un
percorso collettivo. Di fronte a questi scatti abbiamo il
privilegio di guardare la realtà attraverso gli occhi di
ragazzi. Giovani che hanno vissuto l'esperienza, di certo
complessa, della migrazione. I ragazzi hanno appreso tutti la
tecnica fotografica, un linguaggio per molti di loro inedito.
Nel contempo hanno realizzato un percorso di riflessione sul
proprio modo di vedere la realtà, tentando di far emergere i
sogni e i desideri che accompagnano il loro percorso di
integrazione, spesso costellato da incognite e difficoltà. Ed
ecco dunque foto a occhi aperti per raccontare cosa vedono e a
occhi chiusi per condividere un progetto, un'ambizione o una
paura". "Nell'identificazione dei bisogni e delle necessità di
protezione dei minori stranieri giunti in Italia, uno spazio
importante deve essere riconosciuto al diritto del minore ad
essere ascoltato e ad esprimere la propria opinione sulle
questioni che lo riguardano", ha detto Felipe Camargo, delegato
UNHCR per il Sud Europa.
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