"Siamo tutti bad girl, guai a essere una good girl, che poi si finisce per cedere il potere a qualcun altro": è il credo di Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli, che anche quando esaspera il sexy - spiega - lo fa pensando a una donna forte, che prima di compiacere un lui deve piacere a se stessa.
E per la prossima stagione lo farà con abiti che sono un
omaggio alla Hollywood degli anni 40, ai lavori del genio
dell'oreficeria Fulco di Verdura, di stilisti come Charles
James e di costumisti come Adrian.
L'età dell'oro del cinema
rivive in abiti come il tubino drappeggiato e damascato a motivi
floreali, nel capo lungo cut out con un ananas luccicante, nelle
scene di bagatelle stampate su cappotti e gonne, in grappoli
d'uva che si trasformano in interi abiti ingioiellati. Tutto
inserito in un gioco di opposti che alterna abiti corti e
pudici, gonnelloni e pelle nuda, propone top scolpiti che
sbocciano in balze e baschine. Sono capi che Puglisi definisce
'new classics', raccontando che "in questo momento
difficilissimo, di immane volgarità politica, sociale,
economica, quando ho iniziato a disegnare la collezione mi sono
buttato su un riferimento come Hitchcock e al suo concetto di
bellezza eterna". In questa "nuova eleganza", "non c'è nessuna
provocazione, ma guizzi hollywoodiani". Anche perché "l'America
è tornato a essere il primo mercato del brand, come ai tempi di
Roberto, e ne sono molto contento". Lui, che ha lavorato per
star come Madonna e JLo, ha un solo rimpianto: "avevo una vera
ossessione per la regina Elisabetta, una donna estremamente
forte, elegante e democratica, mi sarebbe piaciuto molto
vestirla".
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