Oggi le Case europee contribuiscono
per 460 miliardi al prodotto interno lordo del Vecchio
Continente e impiegano 4 milioni di persone, ma secondo
l'analisi effettuata da Boston Consulting Group l'avvento
dell'elettrico e la deglobalizzazione la quota di mercato
globale potrebbe scendere dal 26% al 12% nel 2040, cedendo il
passo alla concorrenza asiatica e americana, e le conseguenze
della decelerazione potrebbero a 145 miliardi di Pil in meno e
1,5 milioni di posti di lavoro persi.
L'Europa ha varato lo stop dei motori a combustione entro il
2035, ma già nel giugno 2023 le auto elettriche hanno superato
quelle a gasolio tra i veicoli più venduti e questo trend
rischia di mettere in difficoltà le Case automobilistiche del
Vecchio Continente. Secondo l'analisi, infatti, il settore è in
ritardo rispetto ai concorrenti americani e asiatici e rischia
di perdere il suo primato.
Le Case, quindi, hanno urgenza di investire per creare nuovi
vantaggi competitivi nell'efficienza, nei sistemi di guida
autonoma, nell'elettrificazione e nei software per riprendere la
testa dell'innovazione e invertire il trend, facendo salire la
quota di mercato e, di conseguenza, il contributo al Pil e
l'occupazione.
"Oggi il settore auto europeo possiede un primato costruito
dai marchi nel corso degli anni e basato sulla superiorità
tecnologica e qualitativa nella costruzione dei motori termici,
così come sull'efficienza indiscussa delle proprie catene di
produzione. Tuttavia, questo primato si trova ora esposto a
diversi rischi che minacciano l'andamento futuro del comparto.
Per permettere all'auto europea di continuare a spingere
sull'acceleratore, bisogna creare collaborazione tra
costruttori, fornitori e autorità" ha dichiarato Giuseppe
Collino, managing director e partner di BCG.
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