La Nissan chiederà a circa il 6% dei
suoi dipendenti negli Stati Uniti, vale a dire più o meno 1.000
persone, di andare in pensione anticipata entro la fine
dell'anno. Lo riferiscono i media locali, nell'ambito del
progetto di ristrutturazione globale della casa auto giapponese
presentato a inizio novembre, che prevedeva il taglio di 9.000
posti di lavoro in tutto il mondo, pari a circa il 7% a livello
globale. Secondo quanto comunicato dall'azienda, alla fine di
marzo impiegava circa 17.000 dipendenti nel secondo mercato
automobilistico mondiale. L'utile netto di Nissan è sceso del
93,5% a 19,22 miliardi di yen (118 milioni di euro) nel primo
semestre fiscale, a causa dei costosi incentivi necessari alla
promozione delle vendite negli Stati Uniti, nel tentativo di
ridurre i livelli di inventario dei concessionari, mentre si è
andata inasprendo la concorrenza con le auto cinesi. La terza
casa auto nipponica, inoltre, non ha nella sua gamma modelli
ibridi per il mercato statunitense, ed è stata penalizzata dalla
contrazione generale delle immatricolazioni nel Nord America.
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