"Stamattina, a seguito delle dimissioni di ieri dell'amministratore delegato di Stellantis, ho inviato una lettera di richiesta di audizione del presidente Elkann". Lo ha detto Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive della Camera, ospite al programma Start di Sky Tg24. "Credo - ha proseguito - che sia assolutamente necessaria e credo che la richiesta possa essere accettata visto il cambiamento nel Consiglio di amministrazione di Stellantis. È un momento difficile per l'automotive".
"A fronte di un problema complicato - prosegue Gusmeroli a Sky start - come quello della transizione ecologica, ci sono sicuramente più soluzioni concatenate, non una sola". "Bisogna non dividersi su un tema che riguarda tutti. Come sempre i grandi cambiamenti possono essere grandi opportunità, sta a noi riuscire a trovare le strade per aiutare un settore che è assolutamente vitale", conclude.
"Si apre una nuova fase. Ci auguriamo che l'Italia torni centrale nel piano industriale di Stellantis nella piena consapevolezza di quanto importante sia la forza del Made in Italy": questo il commento da Delhi del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulla vicenda Stellantis, nel terzo e ultimo giorno della sua missione in India.
"Mi auguro che questo ci consenta anche di essere insieme in Europa, per chiedere all'Europa di rivedere le regole che devono consentire di raggiungere l'obiettivo del 2035, per un'industria dell'auto europea competitiva verso gli altri grandi attori internazionali".
"Dobbiamo remare insieme nella stessa direzione", ha precisato Urso. "In Italia e in Europa. Perché l'Italia può riaffermare il valore dell'auto nella transizione ambientale e perché l'Europa deve consentire all'industria dell'auto europea di restare competitiva. Il governo italiano c'è: lo abbiamo dimostrato, anche recentemente, proprio in Europa, con il nostro non-paper, relativo al settore auto-motive europeo, che ha ottenuto una significativa e ampia convergenza tra gli altri paesi europei e il pieno sostegno non solo della CEA, l'associazione dei costruttori europei ma di Confindustria, Bdi e Medef, le associalzioni imprenditoriali di Italia, Germania e Francia, che nel forum trilaterale di Parigi di venerdì scorso hanno sottoscritto un documento finale in cui sostengono le nostre stesse tesi".
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