/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I principi attivi delle piante antiche per cosmetici e farmaci

I principi attivi delle piante antiche per cosmetici e farmaci

Il progetto finanziato dall'Ue si chiama 'Bryomolecules'

TRENTO, 15 luglio 2024, 14:09

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Fondazione Mach di San Michele all'Adige, in Trentino, coordina un progetto europeo che punta ad innovare il settore farmaceutico e cosmetico: l'idea è di utilizzare antiche piante selvatiche per produrre su larga scala nuovi principi attivi naturali per cosmetici e farmaci. Il progetto, finanziato dall'Unione europea, si chiama "Bryomolecules" e vi partecipano anche il consorzio Hit, l'Università di Lund (Svezia), l'Università Jean Monnet (Francia), l'Università Medica di Lublin (Polonia), oltre che diverse ditte europee quali la Bionos Biotech (Spagna), la Plant Advanced technologies (Francia) e la European Science Foundation (Francia).

Attraverso il confronto di diverse specie di briofite - che includono i muschi e le epatiche, a forma di piccolo fegato - mira a identificare i geni responsabili della produzione dei composti attivi. L'obiettivo è produrre tali sostanze in quantità sufficienti per condurre degli esperimenti sulla loro attività a scopi cosmetici o medici. Sarà inoltre possibile ottenere per la prima volta dei dati accurati che indichino quali sostanze sono presenti in ciascuna specie di pianta, promuovendo quindi lo sviluppo di nuovi prodotti a base naturale.

Un ulteriore beneficio atteso - sottolinea una nota della Fem - è che la diversità chimica delle piante selvatiche utilizzate potrà essere sfruttata in modo sostenibile senza avere impatti negativi sulla loro biodiversità. Le aziende europee potranno, in definitiva, sfruttare principi attivi che non derivino da altre zone del mondo, semplificando di molto la produzione di nuovi composti naturali a prezzo più contenuto. "Questa ricerca apre nuove prospettive per l'innovazione sostenibile, mettendo in luce il potenziale insospettato delle briofite nel promuovere una nuova generazione di prodotti cosmetici e farmaceutici di alta qualità, realizzati con responsabilità e rispetto per l'ambiente" commenta Claudio Varotto, responsabile del progetto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza