/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>>>ANSA/Paziente con rene di maiale, morto a 2 mesi da trapianto

>>>ANSA/Paziente con rene di maiale, morto a 2 mesi da trapianto

In Usa. Centro nazionale trapianti, 'non è fallimento programma'

ROMA, 12 maggio 2024, 18:39

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Manuela Correra) E' sopravvissuto due mesi Rick Slayman, 62 anni, il primo paziente ad aver ricevuto da vivente un rene di maiale geneticamente modificato, che gli è stato trapiantato lo scorso marzo in Usa. Una possibilità, quella del trapianto di organi animali geneticamente modificati, che potrebbe potenzialmente rappresentare in futuro una grande opportunità in più per i tanti pazienti in lista di attesa per un organo, ma la strada è ancora lunga anche se il decesso di Slayman non indica, secondo gli esperti, un fallimento del programma.
    L'ospedale generale del Massachusetts dove è stato effettuato il trapianto, riferisce il quotidiano Guardian, ha tuttavia dichiarato di non avere alcuna indicazione che la causa del decesso sia stata proprio il trapianto. I chirurghi avevano affermato di ritenere che l'organo sarebbe potuto durare almeno due anni. Quella dello xenotrapianto, ovvero il trapianto di organi da animali all'uomo, è "una strada complessa e lunga, ma al tempo stesso il messaggio da dare è che il decesso del paziente americano non indica un fallimento del programma sugli xenotrapianti, ma evidenzia che c'è ancora un percorso da fare.
    Potenzialmente lo xenotrapianto può infatti rappresentare una grande opportunità in più per certe categorie di pazienti in lista di attesa per un organo", spiega all'ANSA Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Il paziente, rileva Feltrin, "era già fortemente compromesso nelle sue condizioni di salute e con un precedente trapianto ricevuto e fallito, tuttavia il fatto che per due mesi sia sopravvissuto è un elemento positivo e che lascia sperare per sviluppi futuri.
    Attendiamo però maggiori informazioni da parte dei medici statunitensi dal momento che possono essere tanti i fattori che hanno portato al decesso". La novità in questo intervento, chiarisce quindi il direttore del Cnt, "è duplice: si è appunto utilizzato per la prima volta un rene da maiale che è stato geneticamente modificato ed il trapianto è stato fatto su un paziente vivo, mentre in precedenza si erano fatti analoghi trapianti di rene di maiale solo su pazienti in morte cerebrale a scopo di ricerca e per capire la compatibilità dell'organo e il rischio di rigetto eventuale. In precedenza, sempre negli Usa, sono stati effettuati anche due trapianti di cuore di maiale geneticamente modificato su pazienti vivi ma deceduti dopo alcune settimane. Questo è dunque il terzo caso di organo di maiale geneticamente modificato trapiantato ad un paziente vivo". Proprio la modifica genetica dell'organo di maiale ha rappresentato "un passo avanti di fondamentale importanza: questo consente infatti - chiarisce - di limitare il rischio di rigetto dell'organo e anche di limitare il rischio che l'organo del maiale possa trasportare infezioni all'uomo attraverso il dna".
    Anche se lo xenotrapianto continua ad essere una potenzialità per il futuro, oggi, avverte tuttavia Feltrin, "abbiamo però ancora bisogno di incentivare fortemente le donazioni d'organo da cadavere e anche le donazioni da vivente ad esempio per rene, fegato e polmone. Nel 2023 le donazioni sono fortunatamente aumentate, con un +15% tra donazioni di organi e trapianti, ma bisogna fare ancora di più poichè - ricorda - sono ancora attualmente circa 8mila in Italia i pazienti in lista di attesa per ricevere un organo".
    Sono passati 24 anni da quando Thomas Starzl, il medico statunitense pioniere del trapianto di fegato, indicava nello xenotrapianto la frontiera per risolvere il problema della scarsità di organi. E il candidato ideale per lo xenotrapianto era, affermava Starzl, proprio il maiale geneticamente modificato. Una strada che richiederà ancora sforzi, ma che potrebbe rappresentare in futuro una svolta. Attualmente, solo in Italia, si contano 685 pazienti in lista di attesa per ricevere un cuore, 933 per il fegato, 194 per il pancreas, 254 per il polmone, 5.894 per il rene e 6 per l'intestino.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza