"Non fidarsi solo dei social media".
E' questo il consiglio che arriva dal presidente della Società
italiana di medicina estetica (Sime), Emanuele Bartoletti, in
merito al caso della ragazza morta durante un intervento di
rinoplastica eseguito da un chirurgo individuato proprio sui
social.
I messaggi su piattaforme in rete e social, rileva
Bartoletti all'ANSA, "non vanno considerati come verità
assolute, perchè si tratta di messaggi che non hanno alcun tipo
di filtro". Al contrario, è il consiglio dell'esperto, "nella
scelta di rivolgersi ad un medico vanno prese in considerazione
alcune caratteristiche precise: innanzitutto, il medico deve
avere una specializzazione inerente; importante è anche, se
possibile, considerare le referenze di altri pazienti. Inoltre,
va considerata la serietà e congruità dei messaggi che vengono
pubblicati sui social da parte degli specialisti". L'invito ai
cittadini è cioè quello di "non lasciarsi irretire da chi
pubblicizza risultati medici strabilianti e facilmente
ottenibili, perchè qualunque intervento medico ha una sua
complessità ed un rischio".
Ad ogni modo, "se l'Ordine di appartenenza del medico
riceve una segnalazione o un esposto in merito ad una presenza
sui social non corretta da parte del professionista, l'Ordine
può intervenire e interessare la commissione disciplinare, ma è
necessaria una segnalazione", precisa Bartoletti. Resta comunque
il principio, conclude il presidente Sime, che "i social devono
servire per comunicare correttamente con i cittadini ed i
messaggi che si lanciano devono avere un valore educativo".
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