L'anticorpo tezepelumab, attualmente
approvato per il trattamento dell'asma grave, riduce in maniera
statisticamente significativa e clinicamente rilevante la
dimensione dei polipi nasali e riduce la congestione nasale
rispetto al placebo nei pazienti con rinosinusite cronica con
poliposi nasale (CRSwNP) severa non controllata. È quanto emerge
dallo studio di Fase III WAYPOINT, uno studio randomizzato
controllato, in doppio cieco, che ha valutato l'efficacia e la
sicurezza di tezepelumab somministrato per via sottocutanea in
pazienti adulti con la malattia, rispetto al placebo.
I partecipanti arruolati nello studio manifestavano sintomi
nonostante fossero trattati con la terapia standard
(corticosteroidi intranasali [INCS]).
"La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una patologia
complessa, i cui sintomi persistenti impattano fortemente sulla
qualità di vita dei pazienti, compromettendone non solo il
benessere fisico ma anche psicologico e sociale -commenta
Eugenio De Corso, membro della commissione Euforea per il
trattamento della malattia. Grazie al proprio peculiare
meccanismo d'azione che inibisce l'azione del Tslp, una
citochina epiteliale chiave in grado di innescare la cascata
infiammatoria, tezepelumab ha dimostrato di avere un ruolo
importante nel controllo dei processi infiammatori responsabili
di questa malattia. In questo senso, i risultati positivi dello
studio dimostrano che tezepelumab potrà rappresentare un'opzione
terapeutica importante per il trattamento della rinosinusite
cronica con poliposi nasale grave e migliorare la vita dei
pazienti".
I risultati completi dello studio saranno condivisi con le
autorità regolatorie e la comunità scientifica.
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