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>>>ANSA/Da cronicità a nuove epidemie, le sfide aperte per l'Oms

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Attenzione ad aviaria e Congo. Da Iss decalogo salute per 2025

ROMA, 27 dicembre 2024, 17:08

Redazione ANSA

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(di Antonino Michienzi) Quattro nuovi Paesi hanno interrotto la trasmissione dell'Hiv da mamma a figlio; altri sette hanno eliminato almeno una malattia tropicale negletta; due hanno sconfitto la malaria, uno il tetano materno e neonatale. La percentuale di bambini che ha ricevuto almeno un vaccino ha toccato l'84% e il numero di vite salvate dalle vaccinazioni pediatriche ha superato il 150 milioni. Silenziosamente, nel 2024 la salute globale ha tagliato numerosi traguardi. Allo stesso tempo, l'anno che sta per concludersi lascia aperte innumerevoli sfide da affrontare, ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
    Dopo avere avuto un forte impatto soprattutto sui Paesi occidentali, le malattie non trasmissibili sono ormai un'emergenza globale. Il diabete registra una crescita allarmante (800 milioni di persone colpite), che riflette anche l'aumento dell'obesità (1 adulto su 8). Di pari passo cresce il peso delle condizioni neurologiche che sono la principale causa di malattia e disabilità in tutto il mondo, con più di 1 persona su 3 colpita.
    Non va meglio con gli stili di vita: quasi 1,8 miliardi di adulti in tutto il mondo sono a rischio di ammalarsi a causa di un'attività fisica insufficiente. Sono invece 2,6 milioni le persone che ogni anno muoiono a causa dell'alcol e 600 mila per l'uso di droghe. Sul fronte del fumo, sebbene in 20 anni i consumatori di tabacco si siano quasi dimezzati, preoccupa la diffusione dei prodotti a base di tabacco nei più giovani.
    Urgente intervenire sulla sicurezza alimentare: tra 713 e 757 milioni di persone hanno sofferto la fame nell'ultimo anno e quasi un terzo della popolazione mondiale - 2,33 miliardi - è in una condizione di insicurezza alimentare.
    Resta infine aperta la preparazione alle future minacce pandemiche. L'epidemia di Mpox nella Repubblica Democratica del Congo e nei Paesi limitrofi non accenna a spegnersi. Nè è ancora definitivamente chiarito il caso della malattia non diagnosticata diffusasi nelle scorse settimane nel Paese africano. L'influenza aviaria, dopo aver rappresentato per quasi un ventennio un fenomeno associato soprattutto all'Estremo Oriente, nell'ultimo biennio si è diffusa soprattutto nel continente americano, prima nei volatili, poi in diverse specie di mammiferi selvatici e, infine, nei bovini negli Stati Uniti.
    I primi casi umani non hanno tardato a comparire. Per il momento, chiarisce uno studio italiano condotto da ricercatori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Università di Sassari, le infezioni umane sono "eventi isolati derivanti dall'esposizione diretta o ambientale ad animali infetti".
    Tuttavia la possibilità che il virus faccia il salto di specie non è mai stata così vicina.
    In questo scenario, ricorda l'Oms, gli Stati membri "hanno concluso con successo i negoziati su un pacchetto di modifiche al regolamento sanitario internazionale". Resta tuttavia da raggiungere un accordo sul trattato pandemico. Su questo fronte, è stato chiaro il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: "Il mondo è tristemente impreparato per la prossima pandemia", ha detto in occasione della Giornata internazionale di preparazione alle epidemie che si celebra il 27 dicembre.
    Intanto dall'Istituto Superiore di Sanità arriva il decalogo per un 2025 in salute. Essenziale vincere la dipendenza da smartphone, azzerare i consumi di alcol, smettere di fumare e assumere 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Poi, un'alimentazione equilibrata e povera di sale e un'attività fisica regolare. Infine, un occhio all'ambiente, riducendo i consumi, riutilizzando quando possibile e, in alternativa, riciclando i prodotti.
   

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