Sono in leggero aumento i casi di
sindrome similinfluenzale nell'ultima settimana, ma il livello
di incidenza rimane molto inferiore a quello relativo allo
stesso periodo dello scorso anno, nel quale invece era "vicina
al picco". A rilevarlo l'ultimo bollettino della sorveglianza
RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità, che evidenzia
come nella settimana dal 16 al 22 dicembre i casi di sindrome
similinfluenzale sono stati circa 597mila. Il dato porta a circa
4 milioni e mezzo i casi totali a partire dall'inizio della
sorveglianza.
Nella cinquantunesima settimana del 2024 l'incidenza è pari
a 10,1 casi per mille assistiti (erano 9,7 nella settimana
precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione era di
18,2 casi per mille assistiti. Maggiormente colpiti i bambini
sotto i 5 anni di età con (28,3 casi per mille assistiti; 23,3
nella settimana precedente). In tutte le Regioni e Province
autonome italiane il livello dell'incidenza è sopra la soglia
basale, tranne in Valle D'Aosta, nella P.A. di Bolzano, nella
P.A. di Trento e in Molise. Le Regioni più colpite: Lombardia,
Liguria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sardegna. Basilicata
e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza.
Nell'arco temporale in esame, conclude il bollettino, "la
circolazione dei virus influenzali è in lieve aumento, sebbene
si mantenga ancora a bassi livelli. La percentuale dei campioni
risultati positivi all'influenza sul totale dei campioni
analizzati risulta pari al 9,1%, in aumento rispetto alla
settimana precedente (6,6%). Tra i campioni analizzati il 5,5% è
risultato positivo al virus respiratorio sinciziale, il 3,7% per
SarsCoV2 e il 12% per Rhinovirus".
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